Genova / Roma | Il Ministro dell’economia e delle finanze, Roberto Gualtieri, ha illustrato al Consiglio dei Ministri lo schema del Programma Nazionale di Riforma 2020 (PNR).
Il Piano delinea le politiche che il Governo intende adottare nel triennio 2021-23 per il rilancio della crescita, l’innovazione, la sostenibilità, l’inclusione sociale e la coesione territoriale, nel nuovo scenario determinato dal Coronavirus. Il documento traccia le linee essenziali del Programma di Ripresa e Resilienza (Recovery Plan) che il Governo metterà a punto dopo l’adozione dello Strumento Europeo per la Ripresa (“Next Generation EU”).
Lo schema è costruito intorno a tre linee strategiche: modernizzazione del Paese; transizione ecologica; inclusione sociale e territoriale e parità di genere. Per il perseguimento di questi obiettivi, il Governo intende fare leva su una serie di strumenti da dispiegare nel corso del prossimo triennio, tra i quali:
Ultimo: nuovo tour negli Stadi nel 2025 |
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29 giugno 2025 Lignano, Stadio Teghil 2 luglio 2025 Ancona, Stadio del Conero 5 e 7 luglio 2025 Milano, Stadio San Siro 10 e 11 luglio 2025 Roma, Stadio Olimpico 18 luglio 2025 Messina, Stadio San Filippo 23 luglio 2025 Bari, Stadio San Nicola |
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- il rilancio degli investimenti pubblici, con l’obiettivo di portarli stabilmente sopra il 3% del PIL, concentrandosi su diverse aree di intervento, tra cui: lo sviluppo delle reti di telecomunicazione e di trasporto, la green economy, la protezione dell’ambiente, l’attenuazione dei rischi idrogeologici e sismici; la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e dell’istruzione;
- l’aumento delle spese per l’istruzione, la ricerca e lo sviluppo, puntando a incrementare la spesa pubblica per la ricerca e per l’istruzione di 0,4 punti percentuali di PIL nei prossimi tre anni;
- il rilancio degli investimenti privati, con diversi obiettivi: promuovere l’innovazione, favorire il consolidamento patrimoniale delle aziende, aumentare gli investimenti nell’economia reale, favorire la crescita dimensionale, incentivare il trasferimento o la riorganizzazione in Italia di attività svolte all’estero;
- interventi per il rilancio di importanti filiere e settori produttivi, come il settore sanitario, l’auto e la componentistica, il turismo e lo spettacolo, l’edilizia, la produzione di energia, la siderurgia;
- riforme volte a rafforzare la competitività dell’economia e a migliorare l’equità, l’inclusione sociale e la sostenibilità ambientale. Tra queste: una amministrazione della giustizia più moderna e più efficiente; interventi sul sistema dell’istruzione, per una maggiore inclusione, più alti livelli di conseguimento educativo, e per ridurre il disallineamento fra le qualifiche richieste dalle imprese e quelle disponibili. Inoltre, una riforma tributaria che migliori l’equità e l’efficienza, riduca le aliquote effettive sui redditi da lavoro e aumenti la propensione delle imprese ad investire e a creare reddito e occupazione.