Viabilità autostradale in Liguria: dibattito in Consiglio regionale

Regione Liguria - Sede Palazzo De Ferrari

Genova | È proseguito nella seduta pomeridiana del consiglio regionale il dibattito sulle comunicazioni del presidente della giunta Giovanni Toti in merito ai molti problemi della viabilità e della  rete autostradale ligure.

Giovanni Battista Pastorino (Linea Condivisa) ha convenuto sui problemi di mobilità in Liguria, ma ha rilevato che le responsabilità vanno suddivise. Secondo Pastorino, infatti, il crollo del ponte Morandi avrebbe imposto anche alla Regione un maggior grado di consapevolezza sui problemi di mobilità che ne sarebbero sorti. Il consigliere, dunque, ha accusato Toti di non avere attuato già due anni fa una cabina di regia sul tema dei trasporti e di non avere elaborato un piano strategico sulla mobilità.

Claudio Muzio (FI) ha ricordato le sue iniziative consiliari, dal 2016 in poi, rispetto al pagamento dei pedaggi autostradali, rispetto alla carenza della copertura della rete mobile sulle autostrade e sullo stato di alcuni viadotti del levante ligure. Secondo Muzio, però, il sistema si è rivelato un muro di gomma rispetto alle richieste avanzate sia dalla giunta che dai consiglieri. Il consigliere ha chiesto ai colleghi di mettere da parte le diverse posizioni politiche per cercare di agire sulla base degli interessi dei cittadini.

Pubblicità

Luca Garibaldi (Pd) ha analizzato gli interventi del presidente Toti rispetto al ministero fra aprile e giugno rilevando che, in realtà, esiste un confronto fra Regione e Società Autostrade e che la giunta conosceva il piano di interventi del Mit. Garibaldi, quindi, ha rilevato che l’amministrazione regionale avrebbe sottovalutato le conseguenze negative del piano ministeriale sulla mobilità ligure. Il consigliere ha chiesto, infine, perché la giunta non abbia adottato tempestivamente una regia regionale sul tema.

Giovanni Lunardon (Pd) ha invitato il presidente della giunta a non fare campagna elettorale sulle criticità della viabilità e a cooperare per superare il problema e ha sostenuto che esistono responsabilità regionali nella situazione attuale: il consigliere, infatti, ha chiesto al presidente Toti perché, durante il lock down, la Regione non ha chiesto al MIT di avviare i cantieri sulla rete autostradale approfittando del calo del traffico dovuto all’emergenza sanitaria.

Alice Salvatore (ilBuonsenso) ha criticato l’intenzione, annunciata in mattinata dal presidente della giunta Giovanni Toti, di avviare un contenzioso con il Governo per chiedere il risarcimento dei danni subìti dalla Liguria in questi mesi in seguito alla paralisi della rete autostradale. Secondo Salvatore questa scelta andrebbe contro gli interessi dei cittadini e avrebbe, comunque, tempi lunghi: il consigliere ha sostenuto che queste dichiarazioni rientrano solo nella campagna elettorale del presidente.

Marco De Ferrari (ilBuonsenso) ha ribadito la necessità di fare investimenti per incrementare il trasporto pubblico, costringendo ASPI, responsabile dei disagi attuali, a finanziare questo potenziamento. Il consigliere ha definito devastante, da un punto di vista ambientale e anche economico, la realizzazione della Gronda, che avrebbe anche lunghi tempi – ha detto – di realizzazione. Secondo De Ferrari occorre sviluppare una mobilità sostenibile.

Mauro Righello (Pd) ha condiviso le preoccupazioni espresse dal presidente Toti nella sua relazione, ma ha chiesto quali sono le vie di uscita, al di là delle rispettive responsabilità, per superare i problemi della circolazione. Righello ha sottolineato che questi problemi non riguardano solo la riviera, ma anche nelle comunicazioni a e per l’entroterra.

Francesco Battistini (Linea Condivisa) ha rilevato che l’autonomia regionale non è stata tutelata nel corso della recentissima crisi della viabilità: secondo il consigliere, infatti, l’amministrazione regionale non si sarebbe assunta responsabilità cercando al contrario, per motivi elettorali, di trasferire le eventuali colpe ad altri livelli istituzionali. Battistini, infine, ha illustrato tre ordini del giorno presentati dal gruppo che contengono proposte per superare l’empasse viaria.

Andrea Melis (Mov5Stelle) ha rilevato che non sono note le ragioni che hanno spinto ad intervenire solo ora sulla rete autostradale. Melis ha chiesto, infatti, se l’amministrazione regionale ha cognizione delle problematiche strutturali. Secondo il consigliere si paga oggi una latenza che va molti anni indietro quando non c’è stata la dovuta attenzione alle condizioni della rete autostradale ligure. Melis ha chiesto, dunque, alla giunta se conosce le priorità sugli interventi e se ha contezza del livello di sicurezza della rete autostradale.

Giovanni De Paoli ((Lega Nord Liguria-Salvini) ha rilevato che la Regione non ha competenze in materia e che può solo sollecitare interventi. Secondo il consigliere chi doveva fare controlli sulle condizioni infrastrutturali della rete non lo ha fatto: la sicurezza – ha aggiunto – va garantita per evitare il ripetersi di altre tragedie come quella legata al crollo del ponte Morandi. De Paoli ha chiesto l’istituzione di una commissione che si occupi specificatamente di questo problema.

Paolo Ardenti (Lega Nord Liguria-Salvini) ha rilevato la carenza di manutenzione della rete autostradale. La crisi della mobilità – ha detto – sta pregiudicando la ripresa del settore turistico, dopo la crisi determinata dall’emergenza sanitaria. Ardenti ha definito la crisi della mobilità un secondo lock down, dopo quello provocato dal Covid. Secondo il consigliere l’Assemblea legislativa deve dare un segnale forte e compatto che dovrebbe coinvolgere tutte le forze politiche.

Giovanni Toti ha poi replicato alle obiezioni emerse nel dibattito ricordando di avere a suo tempo segnalato l’esigenza di accelerare i cantieri durante il lock down. Il presidente ha sottolineato, inoltre, che il ministero ha autorizzato i controlli delle gallerie che, però, sono effettuati con modalità ormai superate. Toti ha ricordato, inoltre, che da due anni Società Autostradale attende da parte del Governo la conferma o la revoca della concessione e che, in questa situazione di incertezza, non si sa nemmeno a chi sarà consegnato il ponte. Il presidente ha sottolineato che l’amministrazione regionale non conosce le condizioni delle gallerie e dei viadotti, nonostante le ripetute richieste avanzate in materia non solo dalla giunta ma anche da altre istituzioni locali, e ha rilevato l’assenza di poteri della Regione, che – ha detto – non può decidere, n obbiettare o suggerire misure o interventi al ministero. Il presidente ha spiegato che, in questa situazione, una cabina di regia, come richiesto da alcuni consiglieri, non sarebbe efficace perché a livello ministeriale non c’è l’intenzione di assumersi responsabilità. Il presidente ha concluso ribadendo la necessità che il Consiglio regionale dia forza compatto alla giunta affinché questa possa interloquire con il governo per avere un piano di interventi ragionevole: secondo il presidente, infatti, dopo trent’anni in cui la manutenzione della rete è stata trascurata, occorre un piano di interventi diluito in modo tale da non danneggiare ulteriormente la Liguria.