Regione Liguria: promozione dell’istituzione delle comunità energetiche

Donna al mare di fronte al tramonto

Genova | Il Consiglio regionale ha approvato oggi all’unanimità la proposta di legge 275 (Luca Garibaldi, Giovanni Barbagallo, Giovanni Lunardon, Mauro Righello, Sergio Rossetti) “Promozione dell’istituzione delle comunità energetiche”.

Il provvedimento intende promuovere la figura giuridica delle Comunità Energetiche per incentivare l’autoconsumo e la generazione distribuita di energia, creando gruppi costituiti da pubblici e privati, che si associano per la produzione, l’accumulo e il consumo in forma aggregata. È prevista da parte dei Comuni interessati la costituzione di una comunità energetica e l’adesione ad uno specifico protocollo d’intesa.

L’obiettivo è l’autoconsumo dell’energia rinnovabile prodotta dai membri della comunità e sono definite le linee guida per i requisiti di partecipazione e le modalità di gestione delle fonti di energie e della loro distribuzione. Le comunità energetiche saranno i soggetti produttori di energia, secondo linee guida definite dalla giunta regionale con requisiti di partecipazione e modalità di gestione delle fonti di energie e la loro distribuzione con un tavolo tecnico permanente.

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La proposta di legge prevede che le comunità non possano accedere ai finanziamenti erogati dalla Regione in campo energetico e ambientale fino al raggiungimento degli obiettivi indicati nel documento strategico secondo i parametri stabiliti dalla giunta regionale. Approvati gli emendamenti presentati da Luca Garibaldi, che hanno escluso gli oneri finanziari previsti nel testo originario.

Luca Garibaldi (Pd) ha illustrato il provvedimento rilevando cheuna normativa regionale in materia di autoconsumo e comunità energetiche, incentrate sullo sviluppo delle fonti rinnovabili, sarebbe utile per lo sviluppo di una generazione distribuita e pulita. Il consigliere ha rilevato, inoltre, che l’autoproduzione e distribuzione di energia da fonti rinnovabili è competitiva e rappresenta una straordinaria opportunità di sviluppo locale per la sostenibilità ambientale e l’economica circolare.

Nella discussione generale sono intervenuti alcuni consiglieri: Marco De Ferrari (ilBuonsenso) si è espresso a favore del provvedimento rilevando la necessità di ricorrere alle fonti rinnovabili in quanto fornirebbero un surplus di energia e nuova occupazione; Alice Salvatore (IlBuonsenso), ha definito il provvedimento uno strumento prezioso perché permette di gestire nella comunità locale il surplus energetico agevolando soprattutto i piccoli Comuni montani: entrambi hanno aggiunto la propria firma alla proposta di legge. Andrea Melis (Mov5Stelle), che ha aggiunto la propria firma alla proposta di legge, ha apprezzato la qualità del provvedimento e ha auspicato che se ne tenga conto nel Piano energetico regionale.

L’assessore allo sviluppo economico Andrea Benveduti ha annunciato il parere favorevole della giunta, sottolineando che la tematica è interessante e che è condivisibile il concetto della generazione diffusa e della eliminazione delle dispersioni. L’assessore ha assicurato che in autunno l’amministrazione regionale cercherà di adottare una sufficiente provvista finanziaria per dare attuazione al provvedimento.

Non passa l’Istituzione del Reddito energetico regionale

Sempre in merito a misure energetiche, il Consiglio regionale ha invece respinto con 12 voti a favore (minoranza) e 18 contrari (maggioranza e gruppo misto) la Proposta di legge 267 “Istituzione del Reddito energetico regionale” (Andrea Melis Alice Salvatore, Fabio Tosi, Marco De Ferrari).

Il provvedimento prevedeva un sovvenzionamento a copertura dell’acquisto e dell’installazione di impianti fotovoltaici da parte di soggetti privati, individuati tra quelli in condizioni di ridotte capacità economiche, con il solo onere degli interventi di manutenzione ed eventuale disinstallazione. Il provvedimento definiva le modalità di funzionamento di questo meccanismo, che si basa sull’attivazione del servizio di scambio, sul posto, dell’energia elettrica prodotta dagli impianti, ne consente l’autoconsumo gratuito da parte dei cittadini, e prevede l’immissione in rete dell’energia non utilizzata con attribuzione alla Regione del diritto di percepire dal cosiddetto Gestore dei Servizi Energetici S.p.A.il connesso contributo in conto scambio.

La proposta di legge stabiliva che i proventi della vendita in rete di energia, prodotta in eccesso, fossero vincolati al rifinanziamento della stessa legge da parte della Regione, la cui dotazione iniziale sarebbe ammontata a 200 mila euro. La diffusione di impianti fotovoltaici con questo approccio, secondo i proponenti, tendeva a produrre in modo crescente una entrata nelle casse regionali dovuta proprio alla vendita di energia in rete dei singoli impianti, che sarebbe stata utilizzata per rialimentare il fondo.

Andrea Melis (Mov5Stelle) ha illustrato la proposta di legge rilevandone i vantaggi per l’utenza, sotto il profilo ambientale e per le finanze regionali, e ha sottolineato che il provvedimento è, fra l’altro, in linea con gli obbiettivi e gli indirizzi del Piano Energetico Ambientale Regionale che peraltro – ha sottolineato – è da tempo superato. Melis ha accusato la giunta di non essere stata negli ultimi 5 anni incisiva nella programmazione energetica regionale.

Nella discussione generale sono intervenuti alcuni consiglieri: Luca Garibaldi (Pd) ha auspicato come su queste tematiche occorra un impegno anche economico da parte della Regione; Marco de Ferrari (ilBuonsenso) ha sottolineato il carattere innovativo della proposta di legge e l’importanza delle energie rinnovabili rispetto a quelle di fonte fossile; Alice Salvatore (ilBuonsenso) ha rilevato che la proposta di legge permette un risparmio energetico a favore di tutta la collettività, cittadini e istituzioni, e di sostenere le fasce economicamente più fragili; Giovanni Lunardon (Pd) ha dichiarato che la proposta di legge presenta aspetti innovativi e rilancia il tema del consumo energetico alternativo, che avrebbe positive ricadute sociali e ambientali.

L’assessore allo sviluppo economico Andrea Benveduti ha annunciato il parere contrario della giunta rilevando che l’amministrazione regionale non è in grado, in questa fase, di stanziare le somme necessarie per finanziare il provvedimento ma, condividendone le finalità, non ha escluso che il tema sia affrontato in futuro trovando le risorse necessarie.