L’avvincente inchiesta del commissario Boccadoro

L’autore, nato a Genova nel 1956, vive a Calice Ligure, la bella cittadina dell’entroterra finalese nella quale aveva ambientato il famoso “La Controbanda. Corradi indaga a Calice”

Boccadoro e la calda estate

Calice Ligure | di Claudio Almanzi – Il Commissario Boccadoro torna protagonista dell’ ultimo noir del noto giallista, editor ed esperto d’arte Armando D’Amaro. Dopo “Nero Dominante” e “Boccadoro e il cappotto rosso”, prosegue la saga ambientata ai tempi del fascismo. D’Amaro ha sapientemente ricostruito non soltanto una Genova in parte scomparsa, ma anche riscoperto personaggi storici noti che interagiscono verosimilmente con quelli inventati dall’autore stesso. La vicenda, che si svolge nei giorni che vanno dal 9 al 16 giugno del 1940, segue le indagini che compie il commissario sullo strano caso di una falsa banconota da cinquecento lire lasciata in una cassetta delle elemosine nella chiesa di Santa Maria delle Vigne e spacciata da don Giorgio. La vita privata di Boccadoro della moglie Elena e dei figli Giulia, Irma e Umberto, si intreccia con i grandi eventi storici di quei giorni. Genova è attanagliata da un caldo soffocante e dal timore per l’entrata dell’Italia nel conflitto che già lacera i Paesi vicini. La storia inizia proprio il 9 giugno di 80 anni or sono quando Fausto Coppi, appena ventenne, trionfava nel suo primo Giro d’Italia, mentre il giorno successivo avveniva l’ annuncio dell’entrata in guerra.

Le indagini portano presto ad individuare chi ha realizzato il cliché, ma il caso si complica quando una coppia rimane vittima di un feroce agguato davanti al ristorante San Pietro, alla Foce: una donna rimane gravemente ferita, mentre lui muore. Quale piano si sta ordendo nell’ombra e quale ruolo vi giocano i biglietti falsi che continuano a saltare fuori? Mentre iniziano i primi bombardamenti che colpiscono Genova, Vado e Savona, Boccadoro combatte su due fronti: convincere sua moglie a sfollare con i figli a Calice Ligure e rincorrere un’ombra che sembra essere tornata dal passato.

A pubblicare l’ ultimo impegno letterario di D’Amaro è la casa editrice genovese dei Fratelli Frilli. L’autore, nato a Genova nel 1956, vive a Calice Ligure, la bella cittadina dell’entroterra finalese nella quale aveva ambientato il famoso “La Controbanda. Corradi indaga a Calice”. Dopo studi classici e laurea in giurisprudenza ha praticato attività forense ed accademica poi abbandonate per dedicarsi alla scrittura noir ed alla critica d’arte. E’ consulente di musei, fondazioni e centri d’arte. Per Fratelli Frilli Editori ha pubblicato Delitto ai Parchi (2007), La Controbanda (2007; 2016 in Italia Noir per Repubblica-l’Espresso), La farfalla dalle ali rosse (2008), Liberaci dal male (2010, col criminologo Marco Lagazzi), Il testamento della Signora Gaetani (2014), La mesata (2016), Nero Dominante (2017), Boccadoro e il cappotto rosso (2018), Il maresciallo Corradi e l’evaso (2019) e ha curato le antologie Incantevoli stronze (2008), Donne, storie al femminile (2009), Una finestra sul noir (2017); 44 gatti in noir (2018) e Tutti i sapori del Noir (2019). Il suo monologo Atlassib è rappresentato con successo a teatro; numerosi i testi scritti per artisti, tradotti anche in inglese e russo.

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