Covid-19 e legionellosi: più sicurezza in acqua per l’estate 2020

Medini: "Ogni struttura è chiamata a garantire la corretta manutenzione e la sicurezza sanitaria, con particolare riferimento al rischio Covid-19 e Legionella, di tutti gli impianti idrici"

Nuotatore in piscina

Albenga | Luca Medini, direttore di Labcam srl – Laboratorio chimico merceologico della Camera di Commercio Riviere di Liguria ad Albenga: “Tornare alla vita normale e goderci il piacere di un bagno in piscina o di una giornata alla SPA ora si può. Non dobbiamo dimenticare che la nostra salute va tutelata dal COVID-19 e da altri rischi rilevanti, come ad esempio la Legionellosi, ma ci sono appositi protocolli emanati dal Ministero della Salute la cui osservanza da parte delle strutture ci protegge con impianti più sicuri”.

“Credo sia corretto che le persone non visualizzino solo nel COVID-19 un nemico per la salute. Sarebbe importante fare un po’ di educazione culturale sulle tematiche che ci riguardano così da vicino, perché ci sono molte patologie che bisognerebbe conoscere per potersi difendere. La Legionellosi è una di queste e, proprio per la sua importanza, l’Istituto Superiore di Sanità ha stilato il Rapporto apposito – Guida per la prevenzione della contaminazione da Legionella negli impianti idrici di strutture turistico recettive, e altri edifici ad uso civile e industriale non utilizzati durante la pandemia COVID-19 “ è il commento di Medini che invita quindi le persone a conoscere e approfondire i temi che riguardano la salute per potersi tutelare adeguatamente.
La Legionella è uno tra i patogeni più importanti trasmessi attraverso l’acqua, responsabile di una grave polmonite interstiziale denominata “malattia dei legionari”, generalmente nota come “legionellosi”. Ha una mortalità che arriva al 50%. La sua trasmissione all’uomo in strutture sportive e turistico ricettive può avvenire attraverso le acque di balneazione di piscine, inalazione di aerosol contaminato da Legionella, proveniente soprattutto da docce e rubinetti di impianti idrici, vasche idromassaggio, fontane decorative non adeguatamente manutenuti, aventi condizioni che favoriscono la sopravvivenza e la crescita del batterio.

“La buona notizia – prosegue Medini – è che il Ministero della Salute è intervenuto con linee guida precise finalizzate a prevenire il rischio da Legionellosi, proprio a seguito della chiusura di tutte le strutture per la pandemia. Per ciò che concerne la riapertura delle piscine, che ci riguarda in modo particolare vista l’estate e le imminenti vacanze, nel DPCM del 17 maggio 2020, il Ministero della Salute ha stabilito norme piuttosto strette per il contenimento del Coronavirus, che sono ottimali anche per prevenire la Legionella.” In particolare infatti è stato stabilito che l’apertura della vasca può avvenire solo in seguito all’accertata idoneità dell’acqua alla balneazione a seguito dell’effettuazione delle analisi di tipo chimico e microbiologico dei parametri, come da Accordo Stato Regioni e PP.AA. 16.01.2003, effettuate da apposito laboratorio. Le analisi di laboratorio devono essere ripetute durante tutta l’apertura della piscina al pubblico a cadenza mensile, salvo necessità sopraggiunte, anche a seguito di eventi occorsi in piscina, che possono prevedere una frequenza più ravvicinata.

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“Ogni struttura è chiamata a garantire quindi la corretta manutenzione e la sicurezza sanitaria, con particolare riferimento al rischio Covid-19 e Legionella, di tutti gli impianti idrici assoggettati a periodi di chiusura o di fermo parziale e questa rappresenta una tutela rilevante per la nostra salute. È importante frequentare solo strutture e impianti la cui gestione sia di comprovata serietà e l’osservanza alle normative estremamente scrupolosa, al fine di non incorrere in ulteriori pericoli e per godersi finalmente il meritato e sano relax di cui tutti abbiamo veramente bisogno”, conclude Medini.