Savona, Cesarini e Ferraro: “Sosteniamo la giornata di agitazione della scuola promossa dai sindacati”

"Superata l'emergenza vera e propria, è imprescindibile poter arrivare a settembre preparati, senza continuare ad improvvisare"

Fabrizio Ferraro segretario provinciale a Savona di Rifondazione Comunista

Savona | “Sosteniamo la giornata di agitazione della scuola promossa dai sindacati lunedì 8 giugno. L’istruzione è un dovere inderogabile dello Stato e come tale deve essere sempre più sostenuto” affermano Fabrizio Ferraro (segretario provinciale Rifondazione Comunista) e Licia Cesarini (responsabile provinciale Scuola PRC).

In questi mesi di crisi sanitaria, dicono i responsabili savonesi di RC, “la scuola ha reagito all’emergenza. Gli studenti, le loro famiglie, i docenti e tutto il personale Ata, insieme ai dirigenti, hanno fatto fronte comune cercando di salvare il salvabile data la situazione. La confusione è stata tanta e lentamente, nonostante dal Ministero dell’Istruzione arrivassero indicazioni scarse e confuse, la didattica a distanza è riuscita a tappare quella che poteva essere una pericolosa falla. Superata l’emergenza vera e propria, è imprescindibile poter arrivare a settembre preparati, senza continuare ad improvvisare. Quello che attualmente sta prospettando il governo è insufficiente, perché innanzitutto non vi sono linee guida chiare sul rientro a scuola. E in secondo luogo non sono accettabili i numeri riguardanti le proposte per l’assunzione del personale, che di per sé sarebbero già stati insufficienti in un periodo di normalità”.

“Ancora una volta i docenti precari con più di tre anni di servizio vengono beffati, saranno nuovamente assunti a tempo determinato, nonostante ci siano migliaia di posti vacanti. Il tempo stringe. Servono decisioni urgenti per rendere possibile una programmazione adeguata che assicuri le attività in presenza. La scuola non è solo nozioni, è soprattutto socialità. Si impara con gli altri, con la discussione, con il confronto e anche con la critica. Ma insieme, non da soli. Affinché tutto questo accada, sono necessarie molte risorse umane ed economiche. Le scuole  pubbliche devono essere un luogo sicuro per gli studenti e per il personale; per questo devono esserci chiare disposizioni e finanziamenti adeguati” concludono Licia Cesarini e Fabrizio Ferraro.

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