Lettera aperta dei mobilieri savonesi: “chiediamo di riprendere rapidamente a lavorare”

arredamento

LETTEREeINTERVENTI – Una Lettera aperta di Emilio Bisi “per conto degli oltre 150 mobilieri della provincia di Savona” che invita il sindaco di Savona e la Regione ad intervenire per anticipare l’apertura delle attività al momento previste per il 18 maggio. Il sindaco ha già dichiarato la sua disponibilità a sollecitare l’Anci, la Regione e la presidenza del Consiglio dei ministri.

«Al Presidente Toti
e alla Sindaca Caprioglio
Un giorno in più di lavoro – per le nostre aziende e per i nostri clienti – si rivela fondamentale come non mai. Lo diciamo dopo 50 giorni di fermo forzato nel rispetto delle norme anti-contagio. E lo confermiamo ancor più all’avvio della Fase 2, nella quale è giustamente prevista qualche ripresa delle attività industriali e commerciali. Una fase nella quale, tuttavia, il lavoro dei mobilieri, degli arredatori e similari è in gran parte dimenticato. E ciò, nonostante i nostri portafogli-ordini ammontino ad oggi a diverse centinaia di migliaia di euro e le attese dei nostri clienti siano ormai al limite della sopportazione. Una situazione che consideriamo paradossale, in vista della normale ripresa della vita civile e commerciale.
»I mobilieri savonesi – una quindicina di aziende nel solo comprensorio del capoluogo – non chiedono né contributi pubblici, né favore alcuno per le proprie aziende, nonostante i propri redditi d’impresa ormai siano fermi al palo dei primi di marzo 2020. Noi chiediamo semplicemente, ma con forza, di riprendere rapidamente a lavorare, e a produrre reddito per noi e per i nostri dipendenti. Naturalmente con tutte le garanzie per la salute nostra, degli installatori, dei clienti. Ma al momento ciò non è ancora possibile, in quanto il codice Ateco 47.59.10 nel quale siamo inseriti che indica il comparto del commercio al dettaglio di mobili per la casa, non è stato inserito tra il codici che potranno riprendere l’attività lavorativa il 4 maggio, bensì dopo il 18 maggio. Una situazione che ci penalizza come mai è avvenuto, e che ci costringe a rivolgere al Responsabili della Cosa Pubblica la nostra esortazione.
»La Regione Liguria, il Comune di Savona, nel pieno rispetto degli ordini governativi, consentano al nostro comparto di riprendere il lavoro in deroga al Decreto della Fase 2. Un piccolo, grande segnale di civiltà, oltre che di giustizia amministrativa. Perché, per noi – lo diciamo con forza- un giorno in più di lavoro è fondamentale. Emilio Bisi per conto degli oltre 150 mobilieri della provincia di Savona»