Coronavirus, UeCoop: “spesa da due miliardi per mascherine italiani”

È quanto emerge da una elaborazione dell’Unione europea delle cooperative Uecoop sui dati diffusi dal Governo in riferimento al prezzo calmierato a 50 centesimi dei dpi

Coronavirus mascherina

Genova / Roma | Una spesa da oltre due miliardi di euro per famiglie e aziende per l’acquisto delle mascherine anti contagio nei prossimi 6 mesi. È quanto emerge da una elaborazione dell’Unione europea delle cooperative Uecoop sui dati diffusi dal Governo in riferimento al prezzo calmierato a 50 centesimi per i dispositivi di protezione contro il coronavirus.

“In vista delle ripartenza del 4 maggio – sottolinea Uecoop – nelle aziende e nelle cooperative è corsa ai dispostivi di sicurezza oltre che a una generale riorganizzazione degli spazi e delle procedure di lavoro. Ma – evidenzia Uecoop – resta il problema degli approvvigionamenti considerato che molte realtà faticano a trovare tutto il materiale necessario in previsione di una convivenza di mesi con il rischio contagio in attesa del vaccino, mentre le protezioni al viso più professionali arrivano a costare anche 11 euro l’una. Fra gli italiani – continua Uecoop – la mascherina è ormai un oggetto di uso quotidiano da portarsi sempre dietro come le chiavi di casa e che se non si trova da comprare in farmacia o nei negozi specializzati viene recuperata in qualche modo da amici e parenti o addirittura costruita con il fai da te a domicilio magari seguendo tutorial on line più o meno affidabili”.

Ma la situazione più delicata è quella delle case di riposo dove sono accuditi oltre 300mila anziani in più di 7mila strutture a livello nazionale, alcune delle quali investite in piena dalla pandemia. “Nella guerra al Coronavirus è fondamentale – sottolinea Uecoop – che gli operatori in servizio nelle case di riposo vengano dotati di tutti gli strumenti di protezione per tutelare sia la propria salute che quella degli anziani che devono accudire, la maggior parte dei quali non autosufficienti. Infatti il focolaio in una casa di riposo – evidenzia Uecoop – può trasformarsi, come purtroppo è successo, in un dramma per i nonni ricoverati, per i loro parenti e per gli stessi operatori socio sanitari che li seguono ogni giorno. L’emergenza coronavirus – conclude Uecoop – ha evidenziato il ruolo di un settore come quello dell’assistenza agli anziani che nei prossimi anni sarà sempre più importante considerato il progressivo invecchiamento della popolazione italiana con oltre 14mila ultracentenari e 13,8 milioni di over 65 in crescita di quattro milioni nei prossimi 15 anni con un balzo del 29% secondo un’elaborazione dell’Unione europea delle cooperative sull’ultimo report di Ubi Banca sulle RSA in Italia”.

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