Artigianato Liguria, il 2020 si apre in rosso

Le imprese calano dello 0,64%. Costruzioni e manifatturiero liguri si riducono, rispettivamente, dello 0,3% e 0,8%. Grasso (Confartigianato Liguria): "Dati negativi ma in linea con quelli nazionali. Solamente nel prossimo semestre si dispiegheranno i probabili effetti dell'emergenza covid-19"

Giancarlo Grasso - Confartigianato Liguria

Genova / Savona |Il 2020 si apre con un saldo negativo di 274 microimprese nell’artigianato ligure. Le 42.725 realtà attive nella regione si sono ridotte dello 0,64% nel primo trimestre dell’anno, periodo in cui hanno chiuso 1.146 unità, contro 872 nuove aperture. In base agli ultimi dati Infocamere-Movimprese, si tratta di un calo generalizzato a tutte le province liguri, tranne Imperia che registra un lievissimo segno positivo. Il trend negativo è meno intenso rispetto a quello registrato a livello nazionale: -0,88%.

Non si salvano i due settori che contano il maggior numero di realtà artigiane attive in Liguria, manifatturiero e costruzioni: stando ai numeri regionali, il calo è dello 0,88% nel manifatturiero, 61 realtà in meno sulle 6.923 totali (133 aperture e 194 chiusure), e dello 0,3% nelle costruzioni, 20.596 microimprese che si sono ridotte di 63 unità (452 aperture e 515 chiusure nel trimestre). A livello nazionale il segno meno è stato, rispettivamente, dell’1% e dello 0,6%.

Veniamo al panorama provinciale: Genova, che registra il maggior numero di microimprese attive, 21.759, evidenzia il calo più marcato della regione: -0,9%, frutto di 377 aperture contro ben 582 chiusure di attività, pari a 205 unità in meno. Il manifatturiero, 3.600 microimprese attive, ha subito una riduzione di ben 1,5% delle imprese, 55 realtà in meno: 115 cessazioni contro 60 nuove attività. Per quello che riguarda invece le costruzioni, 10.290 microimprese artigiane in provincia, il settore ha perso 60 realtà, con un trend negativo dello 0,58%. Le nuove aperture sono state 194 in tre mesi, mentre 254 microimprese hanno chiuso i battenti.

Advertisements

La situazione a Savona: 8.656 microimprese totali, 208 aperture e 249 chiusure di attività (41 in meno), pari a un trend negativo dello 0,47%. Il manifatturiero savonese, che conta 1.359 realtà artigiane, mostra qualche segnale positivo, con un +0,44% frutto di 37 nuove aperture e 31 chiusure. Negative invece le costruzioni: -0,3% sulle 4.347 realtà all’attivo, 102 nuove aperture e 116 cessazioni d’impresa.

Restando a Ponente, l’artigianato imperiese mostra un andamento lievemente positivo, +0,2%, conseguenza di 175 nuove aperture di attività contro 161 unità produttive chiuse, per un totale di 7.127 microimprese attive. A incidere sono soprattutto le costruzioni, 3.815 realtà totali, che registrano un +0,76% nel trimestre: aprono 107 nuove microimprese, chiudono in 78. Diversa la situazione per il manifatturiero: la produzione artigiana perde 10 realtà sul territorio, il calo è dell’1%: sono 1.003 le microimprese attive, con 16 aperture e 26 chiusure nel giro dei primi tre mesi.

Infine, La Spezia: sulle 5.183 microimprese artigiane totali, il territorio ne perde 42 (112 aperture e 154 chiusure), pari a una riduzione dello 0,8%. Stesso trend per le costruzioni, che nel primo trimestre perdono 18 realtà (49 aperture e 67 chiusure), su un totale di 2.144 microimprese attive. Il manifatturiero cede lo 0,2%: sulle 961 realtà artigiane attive, tra gennaio e marzo hanno aperto in 20, mentre 22 hanno chiuso definitivamente.

«L’artigianato ligure continua a faticare anche in questo inizio di 2020 – commenta Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – I dati indicano una situazione negativa, sostanzialmente stabile rispetto al trend con cui si era chiuso il 2019 e in linea con i dati nazionali, ma gli effetti dell’emergenza covid-19 si dispiegheranno compiutamente solo nel prossimo semestre. Dopo le prime positive misure, occorre però fare uno sforzo maggiore per salvaguardare il tessuto delle nostre piccole imprese per non trovarci a commentare cali percentuali a due cifre».