Genova | In questi giorni, afferma il segretario generale Uil Liguria, Mario Ghini, “le istituzioni regionali e Alisa, invece di lavorare alacremente per mettere un freno alla tragedia che si sta consumando al’interno delle case di riposo della Liguria, rincorrono e scandagliano le statistiche alla ricerca a di un motivo per evitare di accollarsi le responsabilità degli avvenimenti. Non sta a noi attribuire responsabilità dirette, a quello ci penserà la Magistratura, ma non possiamo chiudere gli occhi di fronte al continuo incremento di contagi e decessi nelle RSA”.
“Da tempo la Uil della Liguria – prosegue Ghini – chiede che gli enti preposti, in primis Alisa, diano vita a un controllo a tappeto in tutte le RSA del territorio. L’opinione pubblica deve sapere se nelle case di riposo sono presenti i DPI per tutti gli operatori sanitari e sociosanitari. Inoltre chiediamo che Alisa e la Regione intervengano in maniera diretta per fare il tampone a tutti i soggetti che operano all’interno delle RSA o ne sono ospiti, isolando i casi di positività presenti e trovando per loro un’adeguata soluzione. Alisa e la Regione devono adoperarsi per individuare residenze per soli positivi, con specifiche cure e assistenze, e altre strutture per le persone non positive al virus”.
“Non intendiamo assistere in silenzio a questa catastrofe: con oltre 800 morti in un mese e mezzo questo non si può fare. Il sistema socio sanitario ligure è gestito burocraticamente e, quindi, il risultato è tragico. Il totale disastro del sistema dei controlli nelle RSA ha sancito il totale fallimento del comparto sanitario che, negli ultimi vent’anni, ha prodotto inefficienze e disuguaglianze. Alisa oggi è, in tutta evidenza, la principale responsabile di quanto sta avvenendo. Pensiamo che sia giunto il momento della serietà e non degli spot propagandistici di ogni colore. Sulla pelle dei liguri non si può fare campagna elettorale. Noi ci siamo, che la Regione e Alisa battano un colpo” conclude il segretario generale Uil Liguria.