Genova | Le proposte avanzate dal Gruppo del Pd in Regione Liguria oggi in Commissione III alla presenza dell’assessore Cavo hanno toccato principalmente tre temi: voucher agli istituti a sostegno del traffico digitale delle famiglie liguri per la scuola a distanza, aiuti alle paritarie e riprogrammazione del Fondo sociale europeo per contrastare l’emergenza Coronavirus. R
Sui voucher per le lezioni via Internet, il Partito Democratico propone di “versare i fondi direttamente alle scuole, invece che alle famiglie, affinché gli istituti – spiegano i consiglieri del PD – facciano da filtro. Condividiamo che Regione Liguria eroghi contributi sia per sostenere connessioni e traffico dati, sia per i dispositivi necessari ai ragazzi maggiormente in difficoltà, in modo da garantire a tutti la didattica a distanza. Riteniamo però sbagliato dare i soldi alle famiglie, senza un riscontro concreto e progettuale della scuola che i ragazzi frequentano”.
Sulle paritarie serve sicuramente una misura nazionale, ma anche la Regione può fare la sua parte. “Le materne e nidi, in particolare – sottolineano i consiglieri del Partito Democratico – integrano in modo determinante l’offerta pubblica e coprono circa il 50% della domanda. Senza un sostegno a questi istituti il rischio è che molti di loro, se non tutti, non siano in grado di riaprire a settembre, con pesanti ricadute sull’occupazione e meno posti a disposizione per le famiglie liguri. Per questo proponiamo che Regione, tramite Filse, attivi immediatamente un fondo rotativo per dare liquidità alle scuole paritarie e ai nidi (accreditati e non) come analogamente è stato fatto per il mondo dello sport e quello culturale-artistico. E anche un contributo a fondo perduto per compensare le perdite dovute alla mancanza del pagamento delle rette”.
Infine il Gruppo del PD ha chiesto all’assessore Cavo a quanto ammontino le risorse del Fondo sociale europeo che non sono state impegnate e programmate. “Questi finanziamenti – cocludono i consiglieri del Partito Democratico – vanno riprogrammati, come chiede l’Ue, per affrontare l’emergenza Coronavirus. Alla Giunta chiediamo di essere coinvolti in questa riprogrammazione”.