Genova | A opinione del consigliere regionale Gianni Pastorino (Linea Condivisa), “ Alla fine il giochino si è rotto: prima la CGIL ha nettamente preso le distanze dalla gestione dell’emergenza del duo Toti-Viale, ma fino a quel momento si poteva dire lo facesse per motivi strumentali, poi lo scivolone del Presidente sui medici di famiglia ha provocato la giusta e sdegnata reazione di questi operatori sanitari, ora anche CISL Medici scrive a Toti che così decisamente non va”.
“Tutta la gestione dell’emergenza, sapientemente orchestrata da Toti sul piano mediatico, prima minimizzando il fenomeno, poi riducendo a show ogni evento, come la consegna delle mascherine, drammaticamente si frantuma di fronte alla realtà” afferma” il capogruppo di Linea Condivisa in Consiglio Regionale Gianni Pastorino “e credo – prosegue – che il Presidente dovrebbe guardare negli occhi l’Assessore Viale, prima di rilasciare dichiarazioni ai giornali.” Dalla critica, anche forte, il Consigliere Pastorino passa ad una considerazione, che è anche una proposta: “La verità è che nella nostra Regione non esiste più una sanità territoriale capace, quella sì, di fare la differenza, e di permettere ai nosocomi di non entrare drammaticamente in crisi. Il depotenziamento in corso da tempo degli uffici igiene, la mancanza di volontà di costruire un rapporto tra ospedali e territorio, il non sperimentare forme di sanità territoriale domiciliata, fa si che oggi la gente, oltre ad ammalarsi, si senta drammaticamente sola”.
“Le testimonianze dei sanitari ospedalieri, dei medici di continuità assistenziale, di pazienti isolati in casa senza contatti con le Strutture, si contano a decine se non a centinaia: se hai tutti i sintomi da COVID-19 aspetti giorni, se ti va bene, perché ti sia fatto un tampone, e non esiste alcun punto di riferimento territoriale in grado di venire a casa non per isolarti, ma per curarti”. Così conclude il Capogruppo di Linea Condivisa, Gianni Pastorno: “È evidente che il fallimento di un sistema, come quello lombardo, che si basa sulla privatizzazione dei poli, porta ad accentrare tutta la sua struttura nell’ospedale, dimenticandosi completamente di come si possa con efficacia curare le persone a casa. Questo, purtroppo, è un processo che va avanti da anni, e che la Giunta Toti ha continuato con convinzione, parlando sempre di sanità in termini di privatizzazione di ospedali, di riduzione del personale, e mai di potenziamento di una rete sanitaria territoriale che, a partire proprio dagli uffici igiene, avrebbe fatto la differerenza”.