Mercatone Uno, il Mise autorizza la cessione di 9 punti vendita con 302 dipendenti

Un primario player del settore avrebbe confermato l’offerta vincolante per l’acquisizione dei cinque punti vendita di Calenzano, Monterosi, Roma, San Giuseppe di Comacchio e Villanova d’Albenga e la piena salvaguardia degli attuali livelli occupazionali

A braccia incrociate

Villanova d’Albenga / Roma | Sviluppi nella vertenza Mercatone Uno. Il Mise, stando a fonti aziendali, avrebbe autorizzato la cessione di 9 negozi  a diversi soggetti imprenditoriali che garantirebbero l’occupazione a 302 dipendenti dello storico brand di arredamento.

Un primario player del settore, pur nella situazione di blocco attuale delle attività commerciali connessa all’emergenza Covid-19, avrebbe confermato l’offerta vincolante per l’acquisizione dei cinque punti vendita di Calenzano, Monterosi, Roma, San Giuseppe di Comacchio e Villanova d’Albenga e la piena salvaguardia degli attuali livelli occupazionali, con l’assorbimento di tutti i 156 lavoratori alle vigenti condizioni contrattuali. Per ulteriori quattro punti vendita, non meglio specificati, il medesimo offerente avrebbe proposto l’integrale assorbimento dei 146 lavoratori addetti, per i quali, ad oggi, è ancora in corso la definizione degli accordi per la locazione con i terzi proprietari degli immobili.

Sempre la stessa fonte riferisce che, un imprenditore locale avrebbe presentato un’offerta per il punto vendita di San Cesario in provincia di Lecce con la salvaguardia di 5 posti di lavoro, su 43 preesistenti.

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Un terzo potenziale imprenditore sarebbe interessato ad acquisire quattro ulteriori punti vendita. L’offerta prevederebbe la piena salvaguardia degli attuali livelli occupazionali, ovvero i 146 lavoratori in forza; tuttavia, a causa dell’attuale situazione legata all’emergenza sanitaria in atto, l’offerente avrebbe chiesto una sospensione del processo di aggiudicazione.

«Continua il balletto dei numeri e si susseguono le informative che, allo stato attuale alimentano lo stato di incertezza di tutti i lavoratori del gruppo, 1.689, già duramente provati, su cui si abbatte anche l’ulteriore contingente situazione sanitaria che pervade il Paese. Questi, lo ricordiamo, al momento, fruiscono del trattamento di sostegno al reddito, ma necessitano di prospettive concrete di lavoro e di una stabile occupazione» ha dichiarato la segretaria nazionale della Fisascat Cisl Aurora Blanca sottolineando che «la scadenze delle licenze, in assenza di proroga, è prevista nel mese di luglio» e ancora che «a distanza di tempo, non vorremmo ritrovarci, con un pugno di mosche in mano e tante illusioni nel cassetto».