Coronavirus, non dimenticare la salute e la sicurezza dei lavoratori della vigilanza privata

cartelli attenzione

Savona / Genova | Tante lavoratrici e tanti lavoratori sono esposti al rischio contagio da Codiv-19, conosciamo bene gli operatori che operano in prima linea per fronteggiare il Coronavirus o per garantire i servizi essenziali.

Tuttavia ricordano Silvia Avanzino, segretario generale Fisascat Cisl Liguria e Riccardo Serri, segretario generale Uiltucs Liguria, “esiste una categoria di lavoratori, esposta a grave rischio contagio, che spesso viene dimenticata da istituzioni e opinione pubblica: sono gli addetti alla vigilanza privata, lavoratori che garantiscono la sicurezza dei nostri beni, ma che non hanno ancora la possibilità di essere protetti nella maniera più adeguata rispetto al contagio. Nei giorni scorsi le organizzazioni sindacali hanno rivolto diversi appelli, ad oggi inascoltati, a istituzioni e parti datoriali affinché venisse garantita la sicurezza agli addetti alla vigilanza. Lavoratori che percepiscono salari molto bassi, circa 800 euro per le guardie non armate e 1200 per le guardie armate, costretti ad adempiere anche a funzioni che non sono di loro competenza, ad esempio come misurare la temperatura alla popolazione che transita nelle aree in cui sono in servizio”. Le richieste per questi addetti sono ancora le seguenti:

 – Fornitura DPI (mascherine ecc.) per chi effettua il servizio di canalizzazione dei clienti e\o utenti presso le strutture commerciali, varchi del porto, aeroporto, stazioni ferroviarie, presidi ospedalieri, portinerie aziendali di Genova;

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– Mantenimento della distanza minima di 1 metro all’interno dei furgoni portavalori e di molti luoghi di lavoro quali aree portuali ove necessita il controllo documenti, delle portinerie ove si controllano documenti, dei presidi ospedalieri con particolare riferimento ai pronti soccorsi, presso i controlli accesso dell’aeroporto del territorio di Genova.

“Alcune Imprese, a seguito di richiesta da parte dei committenti, hanno iniziato a richiedere ai loro dipendenti (sia Guardie Particolari Giurate che Operatori non Armati) di rilevare la temperatura dei clienti\utenti in entrata ai siti presidiati. Tale richiesta riteniamo sia una mansione che i dipendenti da Istituti di vigilanza armata e non Armata non debbano svolgere e, in ogni caso, dovendo effettuare la rilevazione della temperatura ad una distanza molto ravvicinata, si dovrebbe dotare il lavoratore di tuta monouso, occhiali di protezione, mascherina FFP3, guanti monouso, dotazioni ad oggi non messe a disposizioni degli addetti. Pertanto, a fronte di quanto sopra, siamo a richiedere alle Imprese interessate e alle Prefetture un immediato intervento così da poter creare le condizioni di sicurezza a tutela della salute delle lavoratrici e dei lavoratori interessati e alla Prefettura di poter attivare controlli così da poter garantire l’applicazione del protocollo di sicurezza” concludono i sindacalisti.