Coronavirus, Confagricoltura Liguria: “comparto florovivaistico al collasso”

Crisi economica conseguente l’emergenza Covid-19; “auspichiamo che alle parole della ministra Bellanova seguano fatti immediati”

Luca De Michelis

Savona / Roma | “Ringraziamo la ministra delle Politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova per le importanti rassicurazioni che ha fornito in merito alla situazione del florovivaismo nazionale, la cui tenuta è a serio rischio a causa del protrarsi dell’attuale situazione emergenziale legata alla pandemia del COVID-19, o Coronavirus” afferma il presidente di Confagricoltura Liguria, Luca De Michelis.


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Nei giorni scorsi Confagricoltura aveva scritto alla responsabile del Dicastero dell’agricoltura chiedendo interventi immediati a sostengo del comparto. “Auspichiamo – prosegue il presidente ligure di Confagricoltura – che queste misure possano essere assunte quanto prima, magari già in sede di conversione del decreto legge ‘Cura Italia’ da ieri in vigore e che purtroppo non contiene ancora misure specifiche”.

Ad avviso di Confagricoltura Liguria occorre tener presente la particolarità del comparto: ad esempio le imprese florovivaistiche sono nell’impossibilità di mettere il personale in cassa integrazione senza danneggiare la produzione. “Le aziende florovivaistiche vivono inoltre il paradosso – prosegue Luca De Michelis – che possono continuare a produrre, senza avere di fatto alcuna possibilità di commercializzare i loro prodotti, che hanno una forte deperibilità, alla stregua degli altri comparti della filiera alimentare”.

“Insieme ai sussidi che la ministra ha annunciato, chiediamo – prosegue la nota di Confagricoltura Liguria – pertanto che si mettano in atto degli strumenti per sbloccare le vendite, pur nel rispetto di tutte le disposizioni a tutela della salute previste dai decreti governativi, facendo un appello ai nostri potenziali clienti, come la grande distribuzione”.

“Guardiamo con fiducia alle misure compensative annunciate dalla Ministra a sostegno di un comparto che, come purtroppo molti altri, sta pagando a caro prezzo gli effetti del mercato fermo, del completo azzeramento degli eventi, della chiusura dei mercati ambulanti rionali, ma anche e soprattutto delle numerose disdette provenienti dal mercato estero, legate alla disinformazione, allo stop di importanti piazze di contrattazione, alle difficoltà dei trasporti nonché a fenomeni di opportunismo e concorrenza sleale”, aggiunge De Michelis.

Va chiarita anche la possibilità di vendita diretta da parte dei garden e delle aziende florovivaistiche in genere. “Ricordiamo, infatti, che perdere la stagione primaverile significherebbe dire addio al 60% circa dei ricavi annuali dell’intero sistema florovivaistico, con perdite che potrebbero arrivare addirittura al 100% per i produttori che si dedicano a produzioni esclusivamente primaverili”, fa notare Confagricoltura Liguria, evidenziando che “il florovivaismo italiano, con una superficie coltivata di 29mila ettari, 27mila aziende produttrici e 100mila persone impiegate, produce un giro d’affari di circa 2,5 miliardi di euro l’anno, per un valore che rappresenta oltre il 5% della produzione agricola totale, ed in Liguria tale comparto vale oltre l’80 % della produzione lorda vendibile con un fatturato che si aggira sui 400 milioni di euro, occupando più di 5.000 aziende”.

In ultimo Confagricoltura Liguria ha richiesto alla Regione di attivarsi per vedere se la misura 5.2 del PSR può finanziare la perdita di fatturato, ha richiesto ed ottenuto la proroga della validità dei patentini fitofarmaci in scadenza tra il 31 gennaio scorso ed il 15 aprile, la proroga di alcuni bandi del PSR e sta lavorando con la Regione stessa per addivenire in tempi rapidissimi all’attivazione della cassa integrazione per il settore.