Coronavirus, sindacati siglano con Federdistribuzione l’avviso comune per preservare la continuità occupazionale

Davide Guarini

Savona / Roma | Avviati i tavoli di confronto richiesti dalle federazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs per definire il contributo che i sistemi bilaterali contrattuali nei settori del terziario distribuzione e servizi e della distribuzione moderna organizzata possono dare a lavoratori ed imprese per fare fronte ai disagi conseguenti all’emergenza e alla diffusione della pandemia Covid-19.

L’atteggiamento responsabile delle Parti Sociali ha dato i suoi primi frutti; mentre il Governo ha adottato la significativa decisione di sospendere sull’intero territorio nazionale diverse attività commerciali, i sindacati di categoria e l’associazione imprenditoriale Federdistribuzione hanno sottoscritto un Avviso Comune relativamente ai percorsi attivabili, sia in seno alle imprese che nell’ambito settoriale, per preservare la continuità dei posti di lavoro e del reddito delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto della distribuzione moderna organizzata.

In particolare lo sforzo degli attori negoziali si rivolgerà verso le Istituzioni affinchè, a seguito dei provvedimenti di sospensione e di forte limitazione delle attività commerciali, si provveda ad approntare strumenti di integrazione al reddito in deroga alla vigente normativa, al fine di riconoscere ai lavoratori interessati dalla sospensione dell’attività lavorativa, o che devono farsi carico dell’assistenza dei figli in seguito alla chiusura delle scuole e dell’attività didattica, un riconoscimento in termini economici.

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«L’Avviso Comune sottoscritto con Federdistribuzione è un primo contributo che gli attori categoriali e del settore offrono per combattere lo smarrimento e i dubbi che hanno invaso le strutture di vendita ad ogni livello» ha dichiarato il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini. «La Fisascat Cisl – ha sottolineato – ritiene fondamentale ed imprescindibile che la politica assuma le congrue decisioni per garantire un integrazione al reddito alle lavoratrici e ai lavoratori che, soprattutto nel settore dell’abbigliamento, andranno incontro ad un periodo che tutti speriamo non sia lungo di inattività, come riteniamo altrettanto fondamentale moltiplicare gli sforzi affinchè in primis le imprese adottino delle misure eccezionali per garantire l’incolumità degli addetti nell’ambio delle attività commerciali di beni di largo consumo ed alimentari in particolare». «Ancora una volta – ha concluso il sindacalista – il commercio al dettaglio viene chiamato in questa delicatissima fase che il Paese intero sta affrontando a svolgere il suo ruolo di servizio nella comunità al pari di altri funzioni che vengono considerate servizi pubblici essenziali di primaria necessità».