Genova | “La richiesta di altri 4.700 esuberi, avanzata da Arcelor Mittal, rappresenta l’ennesimo schiaffo che viene inflitto all’industria italiana. Sarà ora in grado il Governo di controbattere con un piano di investimenti che non preveda cozze pelose e alpinismo nella piana di Taranto? D’altra parte è stato proprio l’esecutivo, con la cancellazione dello scudo penale, a liberare Mittal da un accordo vincolante che non prevedeva alcun esubero per almeno 5 anni” sostiene l’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti.
“Le istituzioni locali liguri a più riprese hanno dimostrato – continua Benveduti – la volontà di salvaguardare l’occupazione e la filiera del ciclo dell’acciaio, essenziale per lo sviluppo industriale del Paese. Ma dal Governo abbiamo ricevuto solamente posizioni ideologiche, scevre di una visione che deve avere come stella polare l’interesse nazionale, e non la propaganda politica. L’ex Ilva è, e deve rimanere, un valore della nostra nazione, della nostra cultura operaia, industriale e imprenditoriale”. “Occorre perciò reintrodurre, con un provvedimento analogo, lo scudo penale per tutelare e levare alibi agli investitori. Senza questa sciagurata e fantasiosa iniziativa non saremmo oggi a parlare di tutto questo. Su prodotti strategici come l’acciaio, non si possono raccontare favole. Servono persone competenti, che abbiano voce in capitolo e idee chiare, se non si vuole un paese totalmente deindustrializzato. Esprimo la mia solidarietà con i lavoratori che lottano a difesa del proprio lavoro e dell’Italia intera” conclude l’assessore.