Bagarre Consiglio Comunale di Ceriale: al nome di Distilo, minoranza abbandona l’aula

Scontro fra maggioranza e minoranza sull'iter di surroga del consigliere dimissionario D'Acunto

Consiglio comunale Ceriale

Ceriale / Albenga. Diego Distilo involontaria pietra d’inciampo del Consiglio comunale di ieri sera, ma non di quello di Albenga – dove ha attualmente l’incarico di presidenza – bensì dell’assemblea di Ceriale, dove nel 2018 si era presentato alle elezioni risultando il primo dei non eletti nella sua lista Uniti per Cambiare che sosteneva la candidatura a sindaco di Nicola D’Acunto, oggi dimissionario. La minoranza ieri sera ha abbandonato l’aula, ritenendo non valida la seduta del Consiglio comunale per la mancata surroga del consigliere Nicola D’Acunto che ha rassegnato le proprie dimissioni dal parlamentino cerialese per motivi personali e professionali. Lo scontro è avvenuto a causa della diversa interpretazione data da maggioranza e minoranza all’iter di surroga, con conseguente bagarre durante il parlamentino cerialese di ieri sera.

“In una situazione piuttosto complessa noi abbiamo ritenuto di applicare la procedura più garantista possibile, concedendo al primo dei non eletti del gruppo Uniti per Ceriale, componente di un altro Consiglio comunale (si tratta di Diego Distilo, presidente del Consiglio comunale di Albenga) il tempo di scegliere per quale Consiglio optare (la minoranza dava per scontato l’ingresso di Antonello Mazzone). Opzione che gli è consentita per legge. La contestazione della minoranza verte sulla tempistica” spiega il sindaco Luigi Romano.

“Sinceramente non comprendiamo il comportamento tenuto dai gruppi di minoranza considerato che la causa di tutta questa situazione va ricercata in quella che riteniamo sia una profonda spaccatura nel loro interno” è opinione del sindaco. “Diversamente – prosegue Romano – non vediamo perché si sarebbe dovuto arrivare a questa situazione. Non dipende da noi chi della minoranza deve surrogare il consigliere dimissionario”.

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“Non riteniamo corretto comunque che per le loro beghe interne ne debbano pagare le conseguenze il Comune e i suoi organi istituzionali, e quindi la popolazione cerialese” conclude il sindaco.