Genova, La cena delle belve: spettacolo al Teatro della Corte

Tratto dalla commedia di Vahè Katchà "Le repas des fauves", la versione italiana vanta la traduzione dello scrittore Vincenzo Cerami ed è diretta da Julien Sibre insieme a Virginia Acqua

foto di scena dello spettacolo teatrale La Cena delle Belve

Genova | Nella Roma occupata dai nazisti, il caso e un invito a cena costringono sette amici a una scelta estrema. È La cena delle belve, trasposizione italiana di un clamoroso successo francese, tratto dalla commedia di Vahè Katchà Le repas des fauves, in scena al Teatro della Corte da mercoledì 4 a domenica 8 dicembre.

Scrittore e sceneggiatore francese di origine armena, Vahè Katchà scrisse Le repas des fauves – che nella versione originale è ambientata a Parigi – nel 1960 e da lì a poco ne fu tratto un film con la regia di Christian Jaque (tra i protagonisti c’era anche l’italiana Antonella Lualdi). Nel 2002, vedendo per caso quel film in tv, Julien Sibre, giovane attore e regista francese, decide di chiedere i diritti della commedia originale. Nonostante numerose complicazioni (tra cui la scomparsa di Katchà nel 2003), Sibre non demorde e nel 2009 riesce finalmente a mettere in scena il testo, dopo averne curato personalmente l’adattamento. Vincitore di tre premi Molière (il massimo riconoscimento del teatro francese), Le repas de fauves è stato in cartellone a Parigi per quattro anni di fila, con centinaia di repliche. La versione italiana vanta la traduzione dello scrittore Vincenzo Cerami, a sua volta sceneggiatore di tanti film di successo (purtroppo mancato nel 2013), ed è diretta dallo stesso Julien Sibre insieme a Virginia Acqua.

Siamo a Roma nel 1943 e sette amici (Marianella Bargilli, Emanuele Cerman, Alessandro D’Ambrosi, Maurizio Donadoni, Carlo Lizzani, Ralph Palka, Gianluca Ramazzotti, Silvia Siravo) si ritrovano a cena per festeggiare un compleanno e distrarsi dalle tragedie della guerra. Quella sera due soldati tedeschi vengono uccisi per strada, proprio davanti alla casa del loro ospite, e la Gestapo decide per rappresaglia di prendere due ostaggi da ciascun appartamento della palazzina. Riconoscendo nel padrone di casa il libraio da cui si serve abitualmente, il comandante tedesco dell’operazione, per singolare rapporto di cortesia, concede al gruppo di continuare la cena e di scegliere autonomamente i due ostaggi da consegnare: lui tornerà a prenderli all’ora del dessert.

Pubblicità

Naturalmente davanti alla paura della morte ciascuno dei personaggi tirerà fuori il peggio di sé, tra momenti di grande tensione e altri di comicità pura, costringendo lo spettatore a farsi la fatidica domanda: cosa farei io al loro posto?

Inizio spettacoli ore 20.30, giovedì ore 19.30, domenica ore 16. Biglietti da 12 a 27 euro.