Arte, ad Albissola Marina “Xàtta di Saba Telli”

La mostra che sarà inaugurata venerdì 29 novembre presso la galleria Signori Arte, visitabile fino al 4 gennaio 2020

Opere i mostra Xàtta di Saba Telli

Savona / Albissola Marina | “Xàtta di Saba Telli” è la mostra che sarà inaugurata venerdì 29 novembre alle ore 18.30 presso la galleria Signori Arte (nella nuova sede in Corso Bigliati 88, Albissola ); libera – e gradita – la partecipazione, che si concluderà con un brindisi. In galleria sarà disponibile il Catalogo e la mostra potrà essere visitata fino al 4 gennaio 2020 (ORARI: lunedì 16.00/19.30 dal martedì al sabato 10.00/12.30 16.00/19.30 domenica mattina 10.00/12.00 per altri giorni e orari su appuntamento).

“Molti non sanno che il nonno materno di Antonio Sabatelli era Piccone Antonio, proprietario della omonima fabbrica sita in Albisola Capo, in via Colombo”, racconta il gallerista Alessandro Signori: “La loro è una famiglia di artigiani; a inizio ‘900 i Piccone contribuirono con le loro stoviglie a riempire le stive dei velieri e dei vagoni delle carrozze ferroviarie come testimoniano le bellissime cartoline dell’epoca, per raggiungere il nuovo mercato”.

Antonio comincia sin da bambino a creare, giocare, sperimentare con materiali e tecniche prima nell’attività del nonno, poi nelle fabbriche limitrofe come Mazzotti e, in particolar modo il Bianco. Qui, come ricordava Emanuele Luzzati “verso i 14 anni dopo che il padre lo rimproverava poiché studiava solo quello che lo interessava si rifugiava a lavorare la ceramica, imparando i trucchi del mestiere”.

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“Tutte queste esperienze lo porteranno negli anni a creare ceramiche meravigliose” prosegue Alessandro Signori: “La mia attenzione è stata subito catturata da questa raccolta che non ho potuto fare a meno di acquisire. Si tratta di terrine decorate con incisioni, smalti e ossidi che raffigurano un uomo e una donna, quali potrebbero essere Adamo ed Eva. Essa è una serie di opere destinate ad un fortunato committente, il quale, tuttavia, non è riuscito a distribuire, essendo rimaste per quaranta anni chiuse in una scatola. Che Antonio ci abbia messo lo zampino?”