Consiglio Regionale, schermaglie sulla Gronda

“A pensar male si fa peccato ma raramente si sbaglia...” dice Vaccarezza; “Quello che il Pd pensa sulla Gronda è molto chiaro e non abbiamo bisogno di un'interrogazione per ribadirlo” replicano Lunardon e Ferrando; Toti: “Il Pd ha già sacrificato la Gronda sull’altare dell’alleanza con il M5S"

Savona / Genova | Questa mattina, nell’ordine del giorno della seduta del Consiglio Regionale, era iscritta una IRI (Interrogazione a Risposta Immediata) del consigliere del Partito Democratico Valter Ferrando.
“Il documento, sollecitava l’inserimento della Gronda di Genova fra gli interventi infrastrutturali ritenuti prioritari per la Liguria, con una rapida calendarizzazione della cantierizzazione dell’opera. Sarà un caso – dichiara il Presidente della Commissione Bilancio Angelo Vaccarezza –  ma durante lo svolgimento dei lavori, senza nemmeno attendere la risposta dell’Assessore Giacomo Giampedrone, il proponente collega ha ritirato il documento. A pensar male si fa peccato ma raramente si sbaglia. Due le ipotesi possibili. La prima: il Partito democratico è ampiamente soddisfatto del lavoro del Governatore Giovanni Toti sul tema Gronda, e quindi il ritiro in aula vale come apprezzamento. La seconda, amara, ma più probabile ipotesi, è che l’imbarazzo di avere, nei pentastellati compagni di viaggio alquanto scomodi, oggi sia più che mai evidente, e che, in ottica di elezioni regionali: “Se per Enrico IV Parigi val bene una messa” per Walter Ferrando il miraggio di fare l’Assessore alla Sanità con Alice Salvatore Presidente della Regione ..val bene una Gronda”.

“Ho sempre pensato – gli fa eco il Presidente della Terza Commissione Andrea Costa – che la politica fosse l’arte delle cose possibili. A volte però, le alleanze diventano complicate da gestire. Ho sempre saputo che in relazione ai grandi temi del nostro territorio, le criticità sarebbero state dietro l’angolo, in questi quattro anni le divergenze sono state molte e piuttosto marcate. Il ritiro dell’interrogazione di oggi – conclude Costa è la prova che come ha sottolineato il collega Vaccarezza, gli imbarazzi sono qualcosa di più di una sensazione. Dal 2015 ad oggi, il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle non sono riusciti nemmeno a fare opposizione insieme; non oso immaginare come potrebbero essere in grado di governare”.

La replica di Giovanni Lunardon e Valter Ferrando, consiglieri regionali del Pd ligure, rimanda al mittente le accuse. “Quello che il Pd pensa sulla Gronda è molto chiaro e non abbiamo bisogno di un’interrogazione per ribadirlo” dicono Lunardon e Ferrando: “Quando abbiamo votato in aula per la Gronda e per il Terzo Valico lo abbiamo sempre fatto per iniziativa del Partito Democratico e non abbiamo cambiato idea. Per noi la Gronda è assolutamente decisiva e necessaria per Genova e per la Liguria. Quello che pensa il nuovo Ministro De Micheli lo ha detto a chiare lettere e noi condividiamo la nettezza delle sue parole. L’interrogazione, datata, chiedeva un intervento della Giunta sul vecchio Governo. Prendiamo atto che hanno avuto un anno e mezzo di tempo per sbloccare la Gronda e non hanno fatto niente. Non l’ha fatto Rixi, da viceministro delle Infrastrutture, non l’ha fatto la Lega ad alcun livello, non l’ha fatto Toti e non l’ha fatto Bucci, per compiacere l’alleato leghista”. “Adesso al Governo ci siamo noi e daremo un contributo per fare quello che loro non hanno fatto: sbloccare un’opera fondamentale come la Gronda. Quando si è al Governo si parla con gli atti non con le interrogazioni. Il resto sono polemiche di scarsissimo peso e di basso profilo, che però tradiscono un nervosismo crescente del centrodestra per le elezioni regionali che, a causa del fallimento della loro esperienza di governo, sono tornate contendibili” concludono i consiglieri regionali del Pd ligure. “

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“La mia posizioni sulla Gronda è nota da anni” aggiunge Valter Ferrando: “Per quanto riguarda, invece, il comunicato dei colleghi Vaccarezza e Costa in cui mi si paragona a Enrico IV, vorrei ricordare Loro che questo sovrano non è solo famoso per la frase “Parigi val bene una Messa”, ma anche per l’intraprendenza amorosa in tarda età. Forse se anche loro due gli assomigliassero un po’ avrebbero meno tempo per comunicare sciocchezze”.

Nella polemica è intervenuto anche il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti sostenendo che “Il Pd ha già sacrificato la Gronda sull’altare dell’alleanza con il Movimento Cinque Stelle: è evidente che per loro sia più importante ‘l’alleanza delle poltrone’, raccogliticcia e improbabile, che il bene dei liguri e lo sviluppo del nostro territorio. Credo che il Pd dovrebbe provare a spiegare ai liguri – aggiunge Toti – perché da paladini della Gronda, oggi hanno ritirato la loro interrogazione. Delle due, l’una: o sono particolarmente soddisfatti del nostro lavoro o già si sono arresi al futuro e scomodo alleato, promotore della decrescita felice e contrario ad ogni possibile sviluppo di questo territorio. Questa marcia indietro – aggiunge il governatore – ha il forte sapore amaro del primo di una lunga serie di ‘scambi’ a cui assisteremo nei prossimi mesi tra queste due forze politiche, tenute insieme da un unico collante ovvero la smania di potere e di poltrone che si sono spartiti a Roma e che vorrebbero spartirsi anche in Liguria. Questo è un segnale pessimo, che non ci fa assolutamente ben sperare per il futuro di quest’opera”. “Certamente – prosegue Toti – non abbiamo bisogno delle sollecitazioni del Pd per portare avanti con ogni strumento possibile la ferma volontà di realizzare la Gronda autostradale: come Regione abbiamo fatto tutto quello che era in nostro potere fare e, per quanto ci riguarda, i cantieri possono aprire anche domani. È evidente che le rassicurazioni del ministro De Micheli non ci bastino essendo state subito smentite dai suoi alleati grillini: vogliamo i fatti e speriamo – conclude – che quando verrà a Genova per l’inaugurazione del Salone Nautico possa portare segnali concreti e non parole”.