“I senza cuore”: il poeta e scrittore Giuseppe Conte a Borgio Verezzi

Nella foto: Giuseppe Conte (Credit: ph. ©Dino Ignani).

Borgio Verezzi. Un insperato “fuori programma” letterario di fine agosto per chiudere al meglio la lunga estate di eventi e appuntamenti del piccolo borgo ligure: venerdì 30 agosto alle ore 20,45 presso la sala consiliare ci sarà un incontro con l’imperiese Giuseppe Conte, scrittore, poeta, librettista, drammaturgo, traduttore e critico letterario, una delle figure più apprezzate e note della poesia e letteratura italiana contemporanea. A Borgio Verezzi Conte parlerà in particolare della sua ultima creazione narrativa, “I senza cuore”, edito da Giunti nel 2019, “ma incontrare un autore di questa levatura – anticipano gli organizzatori – è un’esperienza che va al di là della presentazione in se stessa”. L’incontro, organizzato dalla Biblioteca Civica di Borgio Verezzi, è ad ingresso libero.


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«Ho sempre lavorato sulla storia — racconta Conte —, su come si possa rileggerla con gli occhi del presente». Per questo libro è stato necessario un lungo lavoro preparatorio di ricerca, compiuto in parte anche al Museo del Mare di Genova. Guglielmo, il protagonista, è esistito davvero: «Willelmus Caputmallei, Guglielmo Embriaco detto Testa di martello. Ma Jacopo da Varazze lo racconta chiamandolo “il Malo”». Partito da Genova, combattè con Goffredo di Buglione alla Prima crociata e si deve a lui l’idea di smontare due navi e usarne i pezzi per costruire le torri mobili, macchine da assedio che si riveleranno decisive nella presa di Gerusalemme. «Il mio voleva essere un omaggio all’avventura — dice l’autore —, al mare, di cui ho sempre sentito la fascinazione. E a Genova».

Ligure di Porto Maurizio (Imperia), padre siciliano e formazione milanese, Conte ha vissuto questo libro come un omaggio alla storia di una città incredibile, Genova, «che spesso neanche i liguri stessi conoscono. Eppure Genova è stata una delle grandi capitali del mondo e c’è stato un tempo in cui armava da sola più navi dell’Inghilterra». Un ruolo chiave, e una vocazione mercantile che ha aperto la città all’Oriente e al mondo. «Anche il vaso di smeraldo portato da Guglielmo esiste veramente: è ancora a Genova, nella cattedrale di San Lorenzo». Il Sacro Catino racchiude in sé leggende e pezzi di storia diversi, che ne hanno fatto un mito: Conte ne ha fatto materia da romanzo, mescolando realtà, invenzione d’autore e immaginario condiviso, il ciclo bretone e le Crociate. «La serata a Borgio Verezzi sarà dunque l’occasione per conoscere personalmente questa “icona” della poesia e letteratura italiana e per ascoltare dalle sue parole la genesi e il senso di questa nuova opera. Il saluto dell’Amministrazione Comunale, onorata di poter ospitare a Borgio Verezzi Giuseppe Conte, sarà affidato alla consigliera delegata alla cultura Mara Perata, mentre Isa Morando dialogherà con l’autore. » Le lettrici di APS #CosaVuoiCheTiLegga? interpreteranno alcuni brani del romanzo dando al pubblico qualche “assaggio” dell’opera.

IL LIBRO. “I senza cuore” è un thriller storico ambientato nel 1116, con una trama appassionante: «la Grifona salpa dal porto di Genova con 192 anime a bordo facendo rotta verso il burrascoso Atlantico e la Cornovaglia bretone, dove un monastero pare custodisca un misterioso manoscritto. Il suo comandante Guglielmo il Malo, della famiglia degli Embriaci e trionfatore alla Prima Crociata, è segretamente in cerca della verità sul Vaso di smeraldo, portato a Genova come bottino di guerra e dono della Regina di Saba a Salomone, presente sulla tavola dell’Ultima Cena di Nostro Signore. Sarà davvero l’originale, o si tratta di un clamoroso falso? Guglielmo, l’ingegnoso costruttore di macchine da guerra, è costretto a calarsi nei panni di un riluttante detective, per indagare col fedele scrivano Oberto da Noli, narratore di tutta la storia, sui delitti di uno spietato serial killer che semina il terrore a bordo della sua galea nelle notti di luna nuova: tre ufficiali sono stati uccisi uno dopo l’altro e lasciati con il petto squarciato e senza cuore. Fra dramma e leggenda, Giuseppe Conte scrive un romanzo corale, ricco di suspense e colpi di scena: protagoniste sono le crociate e le conquiste della sua grande Genova, ma anche la pace e la nonviolenza che vedono Conte in persona prestare un po’ della sua voce al mastro d’ascia sufi Yusuf Abdel Rahim, alias Giuseppe Pietrabruna. Un thriller storico mozzafiato e anche la rocambolesca avventura di un’emancipazione femminile: quella di Giannetta Centurione, la giovane cavallerizza e arciera che si ribella alla volontà del padre e della matrigna e che si staglia infine come la polena di una galea.»