Enpa, “cambiare regolamento sulla gestione del cinghiale”

Savona / Genova. Una denuncia/appello dei volontari della Protezione Animali savonese, dopo che agenti regionali hanno ucciso due cuccioli catturati in una gabbia a Bergeggi , appositamente sistemata in via Millelire su richiesta  del proprietario di alcune “fasce” sottostanti. «La giunta regionale ligure Toti/Mai – afferma l’Enpa – deve modificare, con la stessa celerità con cui legifera a favore di cacciatori e pescatori, il regolamento sulla gestione del cinghiale, che ne permette la cattura in gabbie e l’esecuzione sul posto e con la sola prescrizione che avvenga “nel minor tempo possibile dal momento della cattura” (paragrafo 9.4).»


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«Gli spari – dice l’Enpa – hanno allarmato e disgustato i numerosi turisti e residenti della zona, che hanno anche dovuto patire gli strazianti lamenti, prolungati tutta la notte, della madre che da fuori cercava di liberarli, e che testimoniano l’assenza di “criticità da cinghiali” in paese e denunciano il pianto dei bambini che hanno assistito alla vicenda; altri due cuccioli superstiti sarebbero poi stati prelevati dagli agenti e si teme siano finiti in un campo di addestramento per cani da cinghiale in Valbormida, con un destino ancora peggiore dei fratelli sommariamente giustiziati».

«Chi conosce veramente i cinghiali – non dal mirino del fucile – sa che sono animali intelligenti e sensibili, almeno come i cugini maiali (trattati negli allevamenti per salami e prosciutti molto peggio di loro), con complessi e profondi legami famigliari e sociali, che si rendono perfettamente conto, e ne soffrono, di quanto accade a loro ed attorno a loro ed ucciderli in questo modo non può che configurarsi come un maltrattamento di animali. Ma gabbie e fucilazioni sul posto sono anche tecnicamente sbagliate se vengono applicate per scoraggiare le incursioni in città e coltivazioni, perché il cinghiale finito in gabbia fa tesoro e memoria del trauma e, giudicando il sito pericoloso, quasi certamente non vi tornerà più e forse diffonderà il messaggio tra il branco, se però liberato nel bosco; se invece viene ucciso tutto finisce con lui e altri soggetti in cerca di cibo arriveranno, innescando un inutile moto perpetuo di incursioni e abbattimenti.»

«Stupisce infine l’assenza di presa di posizione da parte del comune di Bergeggi, gestore di una riserva marina e terrestre e paese con un’economia prevalentemente turistica, che dovrebbe tutelare, oltre che la fauna selvatica, la tranquillità e la fidelizzazione dei turisti. Enpa invita gli animalisti a mandare mail di protesta (titolo scontato: “Cambiamo!”), chiedendo la modifica del “regolamento regionale sulla gestione del cinghiale” al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti: presidente@regione.liguria.it. » conclude la nota dell’associazione animalista.