“La Giornata di uno Scrutatore”, mostra di Mario Nebiolo e Beppe Rosso

Albissola Marina. “La Giornata di uno Scrutatore” è il titolo della mostra bipersonale di Mario Nebiolo e Beppe Rosso che sarà allestita al Circolo degli Artisti (Pozzo Garitta, 32) dal 24 agosto all’8 settembre, che sarà visitabile tutti i giorni dalle 16 alle 19. L’inaugurazione è prevista per sabato 24 agosto alle 18.


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La mostra, anticipano i curatori, “è l’incontro tra due artisti che, per scelta o per necessità, operano in salita, creano i loro lavori solo dopo aver superato un ostacolo iniziale. L’ostacolo fisico dell’ascesa sulle pareti di roccia è solo una metafora dell’ostacolo più grande che ciascuno di loro ha dentro. È il mettersi continuamente alla prova: una sfida per esistere che si riflette nelle loro opere. Due artisti che, in sintesi, non scelgono mai la strada più breve, evitano i percorsi piani e più facili, scartano le scorciatoie edonistiche e le forme edulcorate dell’arte. Si misurano con una realtà aspra e ruvida per arrivare ad una rappresentazione artistica intensa e, talvolta, dolorosa. Entrambi sono legati ad una pittura basata sulla figurazione, usano supporti precari dai cartoni di Beppe Rosso alle metamorfosi rupestri di Mario Nebiolo”.

Beppe Rosso in una visione della realtà parte dal basso, dal punto di vista dei ‘rifiuti’, siano essi materiali, sociali o umani. Ad esempio la sua opera per gli auguri di Natale del 2007, fu la rappresentazione dei resti (avanzi) del pranzo natalizio. Alcune sue nature morte raffigurano più i ritrovamenti dei cassonetti della spazzatura che non la vivacità di un frutto estivo. Queste nature morte che, lui stesso, titola “pop-rustic” molto spesso ricordano i resti delle tavole di Daniel Spoerri, mentre i suoi ritratti e le sue figure rimandano spesso all’opera di Francis Bacon”.

Mario Nebiolo, oltre al fascino avventuroso della sua pittura rupestre su pareti di cava che coglie nelle pieghe e nei toni della roccia l’opportunità per produrre fantastiche metamorfosi della natura, realizza opere su cartoni ed altri supporti precari che seguono una gamma ricca e variegata di temi e di forme espressive. Dalle nature morte surreali ed oniriche che riproducono i giocattoli della stagione dell’infanzia, alle figurazioni drammatiche che sembrano citare le opere di Munch, fino alla rappresentazione feticistica di scarpe e stivali che, in qualche caso, assumono il senso di grattacieli urbani futuristi. Immagini urbane tra i progetti di Sant’Elia e le scenografie di Fritz Lang per Metropolis”.