Codice identificativo case vacanze in Liguria, Tosi / Berrino: nessuna proropga ma i comuni devono fare i controlli

Savona / Genova. “Il codice identificativo per le case vacanza doveva essere obbligatorio dal 1 agosto. Oggi, purtroppo, basta fare una veloce verifica sui siti che trattano questo tipo offerta (Airbnb o Booking per fare un paio di esempi), per scoprire che moltissimi proprietari di appartamenti non rispettano la legge regionale vigente, che li obbliga a pubblicare il codice identificativo (CITRA) inviatogli dalla Regione” afferma il consigliere regionale Fabio Tosi (M5S). “Negli ultimi atti della Giunta non vi è traccia di eventuali proroghe. Nemmeno in Consiglio regionale è stato votato un atto in questa direzione. In soldoni, chi non pubblica il codice è assente ingiustificato!”; “Chiediamo che l’assessore competente intervenga per chiarire se ci sono stati dei problemi o se sono i proprietari a essere in ritardo con l’inserimento del codice”.

“La giunta regionale non ha approvato alcuna proroga per l’obbligatorietà dei codici identificativi degli appartamenti ammobiliati ad uso turistico (Citra)” risponde l’assessore regionale al turismo Gianni Berrino in merito alla questione posta dal consigliere Fabio Tosi del Movimento 5 Stelle, del mancato rispetto della normativa che obbliga a pubblicare il codice identificativo regionale da parte di molti proprietari di appartamenti ad uso turistico. “Effettivamente – prosegue Berrino – il numero degli appartamenti per il quali è stato pubblicato il codice sono circa il 30%. Noi però non possiamo effettuare i controlli: questo compito adesso spetta ai Comuni. Il codice Citra (così come il codice Citr per gli alberghi) ha come obiettivi la tutela dei turisti per evitare truffe ai loro danni, il contrasto all’abusivismo e il garantire la corretta applicazione dell’imposta di soggiorno”.