Scuole Medie di Alassio, Comitato Genitori: “Dopo l’anno in trasferta, vogliamo che partano i lavori della nuova sede”

mano dito alzato

Garlenda / Alassio. Il neocostituito Comitato Genitori dell’IC Alassio-Garlenda prende posizione in merito ad un argomento molto sentito, ovvero la situazione delle Medie “parcheggiate” presso il Don Bosco in attesa di una nuova sede. «Questo trasferimento non è stato facile per i ragazzi, per i docenti e per tutta l’organizzazione scolastica. Solo grazie alla buona volontà di tutti è stato infatti possibile iniziare e completare questo primo anno da “ospiti”» spiegano al Comitato, sottolineando comunque gli aspetti positivi nonostante l’assetto precario. «E così le aule sono state adattate, la didattica è stata portata avanti, i progetti sono stati completati e la scuola di musica è riuscita comunque a mantenere attivi i corsi di strumento individuale e di musica d’insieme. La scuola la fanno le persone e quest’anno ne è stato un chiaro esempio. Solo l’impegno e la professionalità dei singoli ha determinato infatti la riuscita di questo difficile anno scolastico».

Emerge però un desiderio di chiarezza da parte delle istituzioni cittadine: «Nelle varie campagne elettorali, i candidati hanno utilizzato più volte negli ultimi anni l’argomento “Nuova scuola media”, insistendo sulle presunte carenze della vecchia struttura dal punto di vista antisismico. Gli amministratori hanno proposto soluzioni molto diverse tra loro, alla ricerca di fatto dell’approvazione e dei voti delle famiglie alassine direttamente coinvolte. Partendo dal presupposto che noi genitori possiamo anche non conoscere i dettagli tecnici sullo stato della struttura, è però legittimo sperare nella buona fede di tutti e dare per scontato che si sia dovuta considerare una nuova sede per reali motivazioni di sicurezza che richiedevano di abbandonare quella vecchia. Le ultime elezioni sono state vinte da una delle liste che, così come altre, criticava l’idea della nuova scuola a Loreto. La nuova Amministrazione ha scelto quindi di progettare la demolizione e la ricostruzione della scuola con criteri antisismici nella stessa zona in cui già si trova, trasferendo temporaneamente i ragazzi al “Don Bosco”. Ora l’anno è finito e purtroppo ad oggi i lavori promessi non sono ancora incominciati.»

Il ritardo ha provocato dunque voci di protesta e il desiderio di considerare o riconsiderare le alternative. Spiegano ancora i genitori del Comitato: «C’è chi ha proposto un ritorno alla vecchia struttura e chi ha preparato un esposto per fermarne la demolizione e rivalutare le varie opportunità. Noi vorremmo andare avanti e non tornare indietro. Noi e i nostri ragazzi abbiamo dovuto sopportare i disagi di essere semplicemente capitati in questo momento “di passaggio”. Vorremmo vedere dei passi avanti, al di là del balletto di polemiche, proposte e controproposte. Vorremmo vedere un cantiere in piena attività e vorremmo che i lavori procedessero senza grossi problemi. Vorremmo ottenere nel giro di pochi anni una bella scuola, efficiente, moderna e sicura. Vorremmo riportare il prima possibile i nostri ragazzi in una scuola di cui andare fieri, una scuola che li rappresenti. Il contenuto non ci manca, quello per fortuna può anche essere itinerante… stiamo però aspettando la scatola. Non fateci aspettare ancora».

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