“Viaggio in Liguria”, Pastorino: “propaganda politica pagata con i soldi dei liguri”

Savona / Genova. Informazione, promozione e propaganda. «Doveva essere una trasmissione dedicata al marketing territoriale della nostra regione, tassello di un più ampio “progetto di promozione istituzionale, valorizzazione del territorio e animazione” rivolto a turisti e residenti. Così dicevano. E invece, come era facile prevedere, è diventata anche una tribuna politica tutta a favore della giunta di centrodestra. Parliamo di “Viaggio in Liguria”, l’inedito format in onda su una TV privata in cui i panorami della regione fanno da sfondo alla perpetua propaganda di Toti. Operazione costata alle finanze pubbliche 150.000 Euro, per un mese di scorribande del centrodestra fa le 4 province, fra costa e entroterra».

Lo dichiara il capogruppo di Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria Gianni Pastorino commentando la puntata del 23 luglio andata in onda da Finale Ligure, in cui il presidente, intervistato da Maurizio Belpietro, ha parlato diffusamente del futuro del suo partito. «La stessa rete televisiva che trasmette il programma si è premurata di farlo sapere attraverso una propria nota stampa. Però non ci risulta che il MiBac annoveri Forza Italia fra le bellezze della Liguria – commenta Pastorino -. Del resto il presidente della giunta deve aver ben assimilato la lezione del suo ex datore di lavoro, e forse ormai ex capo politico. Con una differenza: se non altro Berlusconi utilizza le sue televisioni; Toti, invece, utilizza le reti altrui e paga il disturbo con i soldi dei liguri».

«Un dettaglio non trascurabile: avendo cofinanziato il programma, la Regione ne è formalmente coproduttrice. Quindi concorre a determinarne i contenuti e la linea editoriale. Conseguenza: Toti non potrà dire che la giunta non sia tenuta a conoscere, e condividere, gli argomenti affrontati da ciascuna puntata, specie nel caso di domande al presidente – conclude Pastorino -. Al contrario, se la giunta non esercitasse questa supervisione, sarebbe ancora più grave: perché ciò significherebbe che non c’è un controllo sull’investimento pubblico effettuato. Purtroppo la nostra interrogazione a riguardo, depositata ormai settimane fa, non è stata ancora calendarizzata nei lavori del consiglio regionale. Preannunciamo che presenteremo comunque altri provvedimenti, finché non sarà fatta piena luce su tutta la vicenda».

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