Minori stranieri non accompagnati: in Liguria un esercito di tutori volontari

Savona / Genova. In due anni in Liguria sono stati formati ben 116 tutori volontari per minori stranieri non accompagnati, su un totale di 189 istanze, che si aggiungono ai 23 già istruiti prima dell’entrata in vigore della legge 47 del 7 aprile 2017 “Disposizioni in materia di protezione dei minori stranieri non accompagnati”. Il Garante regionale dei diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza della Liguria, Francesco Lalla è stato fra i primi in Italia a emanare, già nel maggio 2017, il primo bando per tutori volontari. La campagna per individuare e formare questa figura, strategica e fondamentale per la cura e l’inserimento dei giovanissimi immigrati nella comunità ligure, non si ferma: a maggio si è chiuso il sesto corso di formazione, e la crescente domanda di partecipazione ha spinto Francesco Lalla a programmare il settimo ciclo di incontri, che inizierà a settembre. «Il corso – spiega – permette ai volontari di conoscere gli strumenti più idonei per svolgere con competenza e professionalità questo ruolo. Il tutore, infatti, non deve essere un professionista della tutela legale, ma un cittadino con le conoscenze giuste per svolgere un compito nuovo, tenendo sempre presente l’interesse del minore, per gestire al meglio i rapporti fra il ragazzo e tutti gli attori del sistema. Si tratta – conclude – di una sfida importante perché, partendo dei valori della condivisione e della solidarietà, stimola il senso di responsabilità di ogni cittadino».

Dario Arkel, funzionario dell’Ufficio del Garante per l’infanzia della Regione Liguria, sottolinea: «Il 2 giugno 2019 è stata per Genova una giornata importante. Dal “pattugliatore” Cigala, portati in salvo dalla Marina Italiana, sono sbarcati un gran numero di bambini e ragazzi. Tra questi ben 29 di loro sono risultati essere soli, non accompagnati da nessuno. Sono stati prontamente inviati nelle Comunità (ex SPRAR) messe a disposizione dal Comune di Genova. La legislazione italiana, innovativa in questo senso, prevede che a questi minorenni vada in fretta affiancato un tutore. Ritengo pertanto che ora più di prima sia necessario che questa catena di solidarietà – di volontariato sostenuto dall’istituzione – prosegua e si diffonda positivamente. Lasciare solo un minore è un rischio per tutti, accudirlo e tutelarlo è invece una forma di civiltà solidale che può permettergli di studiare e crescere in un ambiente adeguato». La legge 47 stabilisce che il tutore, a titolo gratuito, rappresenti il minore da un punto di vista legale, ne tuteli i diritti contro ogni discriminazione, promuova il suo benessere psicofisico, vigilando sulla sua educazione e integrazione, sulla sua accoglienza, sicurezza e protezione. L’Autorità nazionale per l’infanzia e l’adolescenza ha emanato le linee guida per garantire una formazione omogenea dei tutori su tutto il territorio italiano.