Liguria Por Fesr 2014-2020, Pastorino: “dati positivi solo sulla carta, se non supportati da benefici concreti”

Nella foto: il consigliere regionale Gianni Pastorino (gruppo Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria)

Savona / Genova. Nei giorni scorsi il presidente Toti e l’assessore Benveduti hanno reso noto che in Liguria sono stati assegnati 314 milioni di euro, pari al 83,3% dei fondi disponibili nella programmazione POR FESR 2014-2020. Un buon risultato che però, sostiene il capogruppo di Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria Gianni Pastorino, “rischia di essere tale solo sulla carta, se non è supportato da una fotografia sui progetti finanziati e, soprattutto, sui risultati ottenuti in termini quantitativi e qualitativi”:”dai dati forniti non si evince la questione più importante: i benefici concreti che la Regione è riuscita a trarre dalla gestione dei fondi europei – dichiara Gianni Pastorino -. Per questo abbiamo scritto a Toti e Benveduti, affinché rendano pubblico un documento di sintesi che illustri la situazione, allo stato attuale, circa gli impatti positivi riscontrati sull’occupazione, sullo sviluppo, sul tessuto produttivo. Specie in un momento come questo, in cui la Liguria chiede innovazione e nuove opportunità per contrastare una crisi che continua a persistere. E i cui effetti si traducono in spopolamento dell’entroterra, depauperamento di ampi settori produttivi, fuga dei cervelli, taglio dei servizi alla persona”.

Vedi Liguria, Por Fesr 2014-2020: raggiunti tutti gli obiettivi di spesa

“Non basta soltanto assegnare i fondi; e non basta nemmeno raggiungere i parametri di spesa fissati dalla UE. Occorre che la spesa sia efficace e produca effetti concreti per il miglioramento dell’economia. Ma anche della vita quotidiana – puntualizza Pastorino -. Cifre e percentuali non dicono molto, se non si raffrontano con gli esiti di una strategia che parte dalla politica ma deve arrivare, necessariamente, ai cittadini. Toti e Benveduti dicano ai liguri come sono stati spesi i fondi e quali benefici hanno ottenuto: anche perché certe percentuali, come ad esempio il 100% assegnato al capitolo ‘Agenda Digitale’, al momento non sembrano rispondere a un reale progresso del sistema”.

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