Liguria, torna il cinipide del castagno: che fa la Regione?

Savona / Genova. “Come intende agire la Giunta regionale per contrastare il cinipide del castagno, che in passato ha colpito alcune zone della Liguria e che oggi sembra tornato a farsi vivo? In quali aree della regione, in particolare, si è registrata una recrudescenza di quest’infestazione?” chiede con un’interrogazione il consigliere regionale del Pd ligure Giovanni Barbagallo. “Il cinipide del castagno – spiega l’esponente del Partito Democratico – è un insetto che si deposita all’interno delle piante che colpisce e si manifesta tramite ingrossamenti tondeggianti su germogli e foglie, arrestando la crescita vegetativa della pianta stessa e provocando una riduzione della fruttificazione. In alcuni casi si può persino arrivare al deperimento della pianta”. Insomma: un danno enorme, anche perché in natura non esistono dei limitatori in grado di contenere la diffusione di quest’epidemia. “I primi avvistamenti liguri del cinipide del castagno – continua Barbagallo – risalgono al 2011 e, in quell’occasione, hanno portato a una riduzione dell’85 per cento della produzione dei frutti. Purtroppo, recentemente, si sono registrati nuovi casi di infestazione nei boschi liguri e oggi numerosi castagneti potrebbero essere nuovamente rischio. Visto che nelle legislature passate sono state introdotte misure efficaci nella lotta alla diffusione del cinipide del castagno grazie a una serie di ‘lanci’, in molte località del territorio ligure, di esemplari del parassitoide ‘Torymus sinensis’, l’antagonista naturale del cinipide e l’unico mezzo valido messo a disposizione dalla ricerca, ho presentato quest’interrogazione per chiedere alla Giunta ligure se abbia intenzione mettere in atto misure analoghe per stroncare la proliferazione di questo pericolosissimo parassita, che è tornato a infestare il nostro territorio”.


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“Siamo a conoscenza del fenomeno da alcune settimane e stiamo programmando a breve termine dei lanci di esemplari di parassitoide ‘Torymus sinensis’. È importante non creare allarmismi. Ciò che viene segnalato in queste settimane è ritenuto dai tecnici “previsto”, e gli stessi ci rassicurano che il ripresentarsi dei sintomi, con formazioni di galle, è dovuto a fluttuazioni dell’equilibrio biologico tra parassita e l’insetto parassitoide” afferma l’assessore alla Biodiversità Stefano Mai, in merito alla presenza del il cinipide del castagno. Si tratta di un intervento in essere già da tempo, prosegue l’assessore Mai: “In questi ultimi anni abbiamo impegnato risorse finanziarie importanti per attuare questo metodo nel nostro territorio, e mi fa piacere ricordare che la stessa soluzione è stata seguita da tutte le regioni italiane raggiunte dall’insetto. Già nel 2017 era evidente l’efficacia dell’intervento attuato che ha portato alla ripresa vegetativa e produttiva dei castagneti liguri”. Intanto continua la collaborazione con l’Università di Torino. “In questi anni la collaborazione con il Dipartimento di entomologia Disafa dell’Università di Torino che ha sviluppato un protocollo nazionale di intervento, non è venuta meno. A tale proposito, i tecnici sottolineano quanto sia importante non rimuovere o bruciare le galle in quanto si rischia di uccidere anche l’insetto utile che sopprime il cinipide”.