Savona. Proseguono presso il Museo Archeologico, gli appuntament del 5° Corso di Archeologia organizzato dalla Sezione Sabazia dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri. Lunedì 20 maggio (ore 17) Rinaldo Massucco proseguirà a illustrare l’evoluzione della Fortezza genovese e lo stato attuale delle ricerche archeologiche su quanto sorgeva sul Priamàr (Fortezza e aree circostanti) prima della costruzione della Fortezza si concentrerà l’attenzione sulll’Arsenale Sforzesco, il Castello di S. Giorgio, il castello di S. Maria, gli antichi oratori delle Confraternite, il Palazzo Vescovile, l’antica cattedrale, la Casa dei Colonnelli che fu costruita su parte dell’area della cattedrale.
L’
Arsenale Sforzesco, voluto dagli Sforza, Duchi di Milano, fu
costruito nel 1472 sulla spiaggia compresa tra il Castello di S.
Giorgio e il Castello di S. Maria: era lungo oltre 200 metri, con
un’imponente cortina fortificata che seguiva il profilo della
spiaggia, difeso da una torre centrale e due torri angolari (le Torri
del Soccorso di S. Maria e di S. Giorgio). Sul lato mare si aprivano
grandi porte attraverso le quali potevano essere tirate a secco le
galee ducali, navi da guerra larghe circa 5 metri e lunghe 40-45
metri. Per riparazioni o comunque nel periodo invernale le navi
venivano ricoverate in grandi capannoni sorretti da pilastri; tutta
l’ area era chiusa da mura fortificate (sul lato-Città la difesa era
assicurata dalle mura della Città, che costituivano pure una cortina
fortificata che metteva in collegamento i due castelli di S.
Maria e S. Giorgio. Nell’Arsenale potevano trovare riparo da 25 a 30
galee: era più grande della Liguria (gli Sforza ne fecero costruire
altri due, uno a Genova e uno a La Spezia, ma quello di Savona era il
doppio degli altri due). I suggestivi resti dell’ Arsenale sono stati
portati alla luce dagli sbancamenti effettuati per realizzare le
opere progettate dall’ arch. Bofill (Crescent1 e “Crescent2”
di “Orsa 2000” e nuova strada portuale) e negli anni
scorsi per diversi mesi sono rimasti visibili dai Savonesi,
nonostante il velo di protezione che nascondeva i cantieri edili.
Si
illustreranno anche le vicende che portarono alla demolizione
dell’ antica cattedrale di Savona (S.Maria di Castello) cinquant’
anni dopo che era rimasta chiusa dentro alla Fortezza genovese (con
divieto assoluto per i Savonesi di potervi ancora accedere “sotto
pena de la vita“);
dopo 35 anni di utilizzo come edificio militare, su parte della sua
area sorse il nuovo palazzo “habitazione
del Signor Commissario della Cittadella” (il
vice-comandante della Fortezza), mentre una parte della chiesa rimase
sepolta sotto alla “Piazza della Cittadella”. Da
tre anni le campagne archeologiche della Sezione Sabazia dell’
Istituto Internazionale di Studi Liguri ne stanno via via riportando
alla luce le strutture tuttora presenti sotto alla piazza, nell’
ambito di una ricerca archeologica di ben più ampio respiro, volta a
scoprire le origini della Città e della Diocesi di Savona. Diverse
immagini mostreranno quanto
rimane dell’antica chiesa, portato alla luce dalle quindici campagne
di scavo condotte negli ultimi 63 anni dall’ Istituto Internazionale
di Studi Liguri e si ricorderanno le due descrizioni cinquecentesche
dell’antica cattedrale; si evidenzierà inoltre il contributo alla
conoscenza dell’antica cattedrale e della Fortezza apportato
dalle ricerche archivistiche dei ricercatori dell’Istituto
Internazionale di Studi Liguri.