IVS Group sigla con i sindacati il primo contratto integrativo aziendale

Roma. Siglato il primo contratto integrativo aziendale applicato ai 3mila collaboratori di Ivs Group, gruppo italiano del vending, leader della ristorazione automatica e specialista della pausa tramite distributori automatici di bevande, snack e prodotti no food presente sul territorio nazionale con 180mila punti vendita e 80 filiali. L’intesa, siglata dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e dalla direzione societaria, interesserà i lavoratori di tutte le società del gruppo e resterà in vigore fino al 31 dicembre 2021. L’integrativo interviene sull’ambito di applicazione, sul sistema di relazioni sindacali ai due livelli – nazionale e decentrato – e sul sistema premiante, con la definizione del premio di produttività – già istituito per l’anno 2015 – correlato alle performance del personale addetto al caricamento dei distributori automatici del canale tradizionale.


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Sul welfare l’intesa introduce la banca delle ore solidali con la possibilità di cedere ferie e permessi a colleghi in difficoltà – per l’assistenza a figli minori che hanno bisogno di cure costanti e per comprovate situazioni di grave necessità che riguardino parenti entro il 1° grado – e, in tema di conciliazione vita lavoro, prevede permessi retribuiti per i lavoratori che diventano nonni oltre a contemplare una norma ad hoc sulle tutele di genere, con l’espresso richiamo al contrasto alla violenza di genere e al riconoscimento di  misure di miglior favore per le dipendenti inserite nei percorsi di protezione. L’integrativo dedica un paragrafo specifico alla certificazione Social Accountability 8000, percorso intrapreso da tutte le società del gruppo, per affermare la centralità del rispetto dei diritti dei lavoratori in una gestione di impresa socialmente responsabile. Di «contratto integrativo win win» parla Salvo Carofratello, il funzionario sindacale della Fisascat Cisl che ha seguito le trattative. «Quando sindacato e azienda riescono ad individuare punti di convergenza – ha aggiunto Carofratello – si riesce a definire una contrattazione decentrata di alto livello, capace di valorizzare l’attività professionale dei lavoratori nell’ambito di una attività di impresa che sa distinguersi in tema di responsabilità sociale, di partecipazione ai risultati aziendali e di rispetto dei diritti dei lavoratori».