Terziario, oltre 4 milioni e mezzo di lavoratori in attesa dei nuovi contratti

Savona / Matera. Il contratto nazionale di lavoro rimane lo strumento più efficace per dare risposte salariali e normative ai lavoratori. Ne è convinta la Fisascat Cisl, riunita a Matera per fare il punto sullo stato dei rinnovi contrattuali nei settori del commercio, turismo e servizi – dove trovano occupazione oltre otto milioni di addetti – e sullo scenario economico e sociale italiano in un mercato del lavoro caratterizzato dalla crescente precarizzazione dell’occupazione e dagli elevati tassi di disoccupazione femminile e giovanile.

Dopo le recenti sottoscrizioni del nuovo contratto della distribuzione moderna organizzata e del rinnovo del contratto nazionale della distribuzione cooperativa, che di fatto hanno sancito il completamento dei rinnovi contrattuali nel settore della distribuzione commerciale, la categoria cislina analizza i tavoli contrattuali ancora aperti che coinvolgono complessivamente circa quattro milioni e mezzo di lavoratori dei servizi e del turismo. A cominciare dai negoziati per i nuovi contratti nazionali applicati ai lavoratori delle cooperative sociali e del terzo settore socio sanitario assistenziale educativo, agli addetti al lavoro domestico, degli studi professionali, dei dipendenti da proprietari di fabbricati, dello sport, delle farmacie, degli agenti e dei rappresentanti di commercio per la Fisascat è urgente imprimere una svolta alle trattative in fase di stallo nei diversi comparti delle imprese di pulizia multiservizi, della vigilanza privata e dei servizi fiduciari come anche nel settore acconciatura ed estetica dove i lavoratori sono in attesa del rinnovo del contratto in media da oltre cinque anni. Nel turismo, dove nei prossimi giorni prenderanno il via le trattative con le associazioni imprenditoriali di Confindustria per il rinnovo del contratto nazionale dell’industria turistica, sono ancora senza contratto i lavoratori delle agenzie di viaggio e dei tour operator. Il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini ha sottolineato che «il contratto nazionale di lavoro rimane lo strumento più efficace per dare risposte salariali e normative ai lavoratori» e che «la Fisascat Cisl nei prossimi mesi si adopererà per attuare il necessario raccordo in ordine non solo ai temi ed ai contenuti ma anche rispetto ai tempi di vigenza e di applicazione dei vari strumenti contrattuali che insistono nell’ambito del settore commerciale» ma anche per «sollecitare significativi avanzamenti delle trattative di rinnovo dei contratti nel settore dei servizi che, sebbene sia il settore prevalente della nostra economia, è quello maggiormente interessato dalla crescente precarizzazione dell’occupazione anche in seguito ad alcuni aspetti applicativi delle norme sul mercato del lavoro varate dal Governo con la stretta sui contratti a termine e in somministrazione».

Grande attenzione anche agli ammortizzatori sociali, alle politiche attive e al mercato del lavoro. «Si tratta di settori dalle importanti opportunità, si pensi, ad esempio, al trend di espansione del turismo, ma anche dalle grandi criticità, dumping e lavoro sommerso su tutte, e da vicende annose come quelle degli ex Lsu appalti storici delle imprese di pulizia nelle scuole ma anche dei lavoratori coinvolti dalla riorganizzazione nel settore distributivo» senza dimenticar poi e la questione sempre in primo piano delle aperture commerciali, tornata alla ribalta dopo la volontà espressa dal Governo di voler superare il Decreto Salva Italia sulle Liberalizzazioni del 2011. «Occorrerà ribadire il ruolo della contrattazione anche nella creazione di fondi di solidarietà bilaterali che possano supportare e accompagnare i lavoratori del settore privato che scelgano ad esempio di aderire ai nuovi meccanismi pensionistici in un percorso di prepensionamento». Senza dimenticare le vertenze, illustrate dai segretari nazionali Fisascat Cisl Vincenzo Dell’Orefice, Aurora Blanca, Fabrizio Ferrari, che coinvolgono i lavoratori di Carrefour, di Coop Alleanza 3.0, Unicoop Tirreno, Conforama ed ex Mercatone Uno coinvolti dalla ristrutturazione delle reti commerciali come anche le migliaia di lavoratrici e lavoratori ex lsu e dei cosiddetti appalti storici in attesa della annunciata internazionalizzazione dei servizi di pulizia e decoro scolastico oltre ai lavoratori dei centri di accoglienza richiedenti asilo che subiscono gli effetti dirompenti del recente Decreto Sicurezza varato dal Governo e per i quali la Fisascat ha attivato una attenta attività di monitoraggio denunciando la mancanza di controlli sui livelli occupazionali. Ma non solo. La categoria cislina investe sempre più sui servizi dedicati agli iscritti ed ai lavoratori del commercio, turismo e servizi con il rafforzamento degli sportelli opendoors come anche nella promozione delle previsioni contrattuali in ordine alla previdenza complementare e in materia di prevenzione dai rischi per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, realizzando così il protocollo di intesa siglato della federazione di prima affiliazione Fist Cisl insieme all’Inas, il Patronato della Cisl.

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«Politiche che ad oggi hanno consentito di accrescere il consenso dei lavoratori e delle lavoratrici alla nostra federazione – ha poi sottolineato il segretario organizzativo della Fisascat Cisl Mirco Ceotto – che anche nel 2018 ha confermato il trend di crescita degli ultimi anni, con un incremento della base associativa Fisascat del 3,64%, chiudendo il tesseramento dello scorso anno a quota 380.250 con 13.351 nuovi iscritti rispetto al 2017». «Un risultato importante – ha concluso il sindacalista – frutto del grande lavoro delle strutture territoriali che hanno saputo rispondere positivamente alle sollecitazioni dei lavoratori, attraverso risposte di tutela e contrattazione e che premia l’impegno della federazione nazionale che sempre più investe nei percorsi e nei progetti di crescita e proselitismo come anche nella formazione dei delegati e degli operatori che con dedizione assistono le lavoratrici ed i lavoratori».