Uil Pensionati Savona: “Terza età, parlare di solitudine per prevenire l’isolamento”

Nella foto: Valeria Maione, economista, in un momento del congresso “Terza età, parlare di solitudine per prevenire l’isolamento” (Savona, 28/2/2019)

Albenga /Savona. Un bel convegno, organizzato dalla Uil Pensionati territoriale di Savona, si è svolto oggi alla Scuola Edile a Savona, alla presenza del segretario nazionale Antonio Derinaldis. Un seminario dal titolo: “Terza età, parlare di solitudine per prevenire l’isolamento”, ha preso forma anche grazie ad alcuni esperti per andare oltre la solitudine nell’ultima parte della vita. Parlare di anziani nella nostra regione significa rappresentare il 28,4 % della popolazione: 441,374 persone su un totale di 1.556.981 abitanti, con un indice di vecchiaia pari a 284,8 anziani ogni 100 giovani. La Uil Pensionati è consapevole che per questi freddi numeri, che poi rappresentano le persone, sono uno scenario nel quale il nostro governo regionale non ha mai voluto aprire un dialogo nonostante le sollecitazioni della Uil Pensionati Liguria.


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“Quando la solitudine viene subita in maniera reiterata nel tempo e diventa una condizione di vita, spesso diviene fonte di dolore che sfocia in patologia – spiega il segretario generale della Uil Pensionati Liguria, Pierangelo Massa – Si chiama isolamento sociale, ed è un fenomeno di cui soffrono milioni di persone al mondo; è quel senso di solitudine insieme a un estraniamento tipico di chi non ha familiari, amici o reti di sostegno e supporto. È una condizione di profondo disagio che spesso può degenerare in epiloghi tragici”. Presenti al dibattito: Pierangelo Massa, segretario generale Uil Pensionati Liguria, Fabio Servidei, segretario regionale Uil Liguria, Claudio Gallo, responsabile struttura territoriale Uil Pensionati Savona, Gianfranco Pallanca, psicologo e psicoterapeuta, Valeria Maione, economista, Giuseppe Giangrande, dirigente Uil, già direttore Inps, Roberto Moredeglia, avvocato. Ha moderato l’incontro Massimo Bramante del Centro Studi Liguria.

“In Italia il processo di invecchiamento dell’individuo e della collettività si è accompagnato a un forte aumento della condizione di solitudine facendo emergere un grave problema di salute pubblica – spiega Claudio Gallo, responsabile territoriale Uil Pensionati Savona – L’espansione senza freni della cultura dell’individualismo e politiche sociali neoliberiste aumentano la sensazione di essere soli: la rottura dei legami tra le persone consente di manipolare il singolo individuo. L’altra ragione è rappresentata dalla rivoluzione delle comunicazioni portata da Internet e veicolata dai social. Studi recenti evidenziano come questo mondo virtuale sta accentuando le divisioni esistenti sia a livello individuale che di gruppo, evidenziando come le relazioni umane sono solo quelle costruite alla vecchia maniera e cioè di persona”.

Secondo la Uil Pensionati, la solitudine provoca un incremento dei costi per i servizi socio-sanitari e per questo è necessario migliorare la consapevolezza del problema presso l’opinione pubblica e gli amministratori locali per impegnare tutti nel tentare di eliminare le cause e riconoscere i luoghi della solitudine per meglio affrontarla. “Siamo favorevoli a una promozione riformista al benessere – prosegue Claudio Gallo – La pensionata e il pensionato devono imparare a riconoscere la condizione in cui vivono e le istituzioni devono capire che, senza coesione sociale, anche per la cronica mancanza di un sostegno strutturale alle famiglie, difficilmente si potrà andare oltre il problema. L’approccio emergenziale e la frammentario degli interventi attuati sino ad oggi non sono sufficienti, per questo chiediamo alle istituzioni di intervenire in maniera strutturata attraverso un tavolo permanente di studio e confronto” . La Regione Liguria, infatti, è lontana dal voler riconoscere la solitudine tra i fattori determinanti per la salute e come indicatore di rischio insieme ad altre priorità di salute pubblica nonostante il sapere che la popolazione continuerà ad invecchiare. È necessario un cambio di passo e di mentalità; occorre sperimentare nuove modalità di organizzazione sociale, di politiche di sviluppo economico.