Kronostagione, applausi per Maniaci d’Amore

BIOGRAFIA DELLA PESTE Maniaci d'Amore di Francesco d'Amore e Luciana Maniaci regia Roberto Tarasco con Francesco d'Amore e Luciana Maniaci costumi Alessandra Berardi assistente scenografa Marzia Cicala assistenza tecnica Fabio Bonfanti e Alberto Comino Festival delle Colline Torinesi XVIII foto Andrea Macchia

di Alfredo SgarlatoAlbenga. Secondo appuntamento del focus con la compagnia Maniaci d’Amore, che ieri sera ha presentato il loro secondo spettacolo, “Biografia della peste”. Scritto nel 2011, presenta un’evoluzione rispetto al precedente “Il nostro amore schifo”, abbandonando il totale realismo per inserire elementi fantastici e surreali. Un ragazzo viene investito e muore: ma la madre nega la morte e continua a comportarsi come se fosse vivo, del resto lui l’asseconda. Poi passa nell’aldilà, dove incontra una ragazza che gli piace: faranno insieme un ulteriore passaggio verso una nuova dimensione. L’amore li fa tornare in vita, o li porta in un vero paradiso? Lo scopriremo solo morendo, verrebbe da dire parafrasando il Poeta.


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La domanda che ci si pone è questa: si può ridere della morte, massimo tabù contemporaneo? E si può ridere dell’amore materno, pilastro della cultura italiana? La risposta è sì, se lo si sa fare con garbo e talento. E Maniaci d’Amore ancora una volta ci hanno mostrato di averli entrambi. Ai loro spettacoli si ride, questo non fa sbellicare come il precedente, data anche la complessità dell’argomento, ma si ride; la scrittura è ottima, i dialoghi brillanti, i passaggi stereotipati sono voluti, inseriti nel contesto della parodia.

La recitazione del duo è molto particolare, più fisica quella di Francesco D’Amore, più verbale quella di Luciana Maniaci, non appaiono mai impostati; Maniaci presenta anche una gradevole, non caricaturale, cadenza dialettale, ma sono estremamente naturali, sembrerebbero interpretare sé stessi se non presentassero personaggi così stravaganti e surreali. Il pubblico che ha affollato lo Spazio Bruno li richiama sul palco più volte, nessuna compagnia, per quanto brava, ha finora ricevuto altrettante chiamate, e un forte applauso li accoglie all’arrivo al dopo festival, e gli strappiamo la promessa di tornare coi prossimi spettacoli. La Kronostagione continua sabato 2 marzo con “Tropicana” di Frigoproduzioni, un’altra compagnia giovane.

*Foto cortesia di Kronoteatro