Alassio, approvato il Piano Triennale Anticorruzione

Comune Alassio

Alassio. Un piano per la Buona Amministrazione con una sezione dedicata al sistema dei valori e ai comportamenti ad essa collegati, buone prassi da porre in essere a tutela non solo della legalità ma anche dell’etica e della reputazione e affidabilità dell’Ente: “la corruzione resta un fenomeno molto diffuso nel nostro paese. Si tratta di una delle principali cause dell’inefficienza dei servizi destinati alla collettività, del dissesto delle finanze pubbliche, come pure della disaffezione dei cittadini nei confronti delle istituzioni democratiche. La corruzione, infatti, è causa di ingenti costi economici ma anche sociali, perché determina la compromissione del principio di uguaglianza, minando le pari opportunità dei cittadini, così da rivelarsi uno dei fattori di disgregazione sociale. L’obiettivo di restituire qualità e autorevolezza alla pubblica amministrazione (centrale e periferica) passa, dunque, anche per il contrasto alla corruzione, da intendere peraltro in senso ampio, in essa ricomprendendo anche episodi che – sebbene inidonei ad integrare la fattispecie penale – sono comunque espressione di maladministration”.

Sono riflessioni tratte dal Rapporto finale della Commissione nazionale per lo studio e l’elaborazione di proposte in tema di trasparenza e prevenzione della corruzione nella pubblica amministrazione istituita presso il Ministero della Funzione Pubblica che l’Amministrazione Comunale alassina ha voluto utilizzare sul frontespizio del proprio Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione, integrato con il Piano Triennale della Trasparenza e dell’Integrità approvato nei giorni scorsi dalla Giunta Comunale.

“Di fatto stiamo parlando di un Piano per la Buona Amministrazione – spiega la D.ssa Monica di Marco, direttore generale del Comune di Alassio e, per il Comune, responsabile della Prevenzione della Corruzione – L’obiettivo è la prevenzione e la repressione del fenomeno della corruzione attraverso un approccio multidisciplinare, nel quale gli strumenti sanzionatori si configurano solamente come alcuni dei fattori per la lotta alla corruzione e all’illegalità nell’azione amministrativa”.

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Le finalità di predisporre il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (PTPC) risponde all’obiettivo di rafforzare i principi di legalità, di correttezza e di trasparenza nella gestione delle attività amministrative. “A tal fine – aggiunge la D.ssa Di Marco – lo sviluppo, in aggiunta a quelle esistenti, di un complesso di misure, aventi lo scopo di prevenire il rischio di corruzione, costituisce il mezzo per favorire l’applicazione dei suddetti principi, promuovere il corretto funzionamento della struttura, tutelare la reputazione e la credibilità dell’azione amministrativa del Comune nei confronti dei suoi molteplici interlocutori”.

Gli obiettivi strategici individuati sono in particolare riferiti a tre assi di intervento: ridurre le opportunità che si realizzino casi di corruzione; aumentare la capacità di individuare gli eventuali fenomeni corruttivi; creare un contesto sfavorevole alla corruzione.

Inoltre, il PTPC è finalizzato anche a:
— determinare una piena consapevolezza che il manifestarsi di fenomeni di corruzione espone l’Ente a gravi rischi anche sul piano dell’immagine e può produrre delle conseguenze sul piano penale a carico del soggetto che commette la violazione;
— sensibilizzare tutti i soggetti destinatari ad impegnarsi attivamente e costantemente nell’attuare le misure di contenimento del rischio previste nel presente documento e nell’osservare le procedure e le regole interne;
— assicurare la correttezza dei rapporti tra l’Ente ed i soggetti che con la stessa intrattengono relazioni di qualsiasi genere, anche verificando eventuali situazioni che potrebbero dar luogo al manifestarsi di situazioni di conflitto d’interesse;
— coordinare le misure di prevenzione della corruzione con i controlli che devono essere attuati per vigilare sul rispetto delle disposizioni sulla inconferibilità e incompatibilità degli incarichi previste dal d.lgs. 39/2013.

Le misure definite dal piano, finalizzate alla prevenzione della corruzione, seguono dunque principalmente due assi: quello delle misure “oggettive che mirano a ridurre ogni spazio possibile all’azione eventuale di interessi particolari volti all’improprio condizionamento delle decisioni (es. informatizzazione dei processi); e quello delle misure “soggettive” che mirano a garantire la posizione di imparzialità degli attori, con particolare riguardo a chi assume decisioni (es. verifica condizioni incompatibilità).

Lo scopo è quello di fornire uno strumento operativo immediato e diretto volto non solo alla prevenzione, ma alla quotidiana gestione della cosa pubblica secondo linee organizzative e prassi ormai consolidate. In tal modo gli operatori ormai consapevoli dei fondamentali sistemi lavorativi imperniati sulla massima trasparenza quale strumento fondamentale della lotta alla corruzione, intesa nel senso ampio di mala amministrazione, possono con facilità applicare i criteri teorici dettati dal legislatore integrandoli con immediatezza nel quotidiano servizio garantito ai cittadini e agli utenti tutti.

“Pertanto – conclude il direttore generale della Città del Muretto – una sezione del piano è dedicata anche al sistema dei valori ed ai comportamenti ad essa collegati: buone prassi da porre in essere a tutela non solo della legalità ma anche della buona amministrazione, dell’etica e della reputazione e affidabilità dell’Ente”.

Il documento presenta poi una sezione dedicata alla trasparenza, che assorbe in un unico documento il programma triennale per la trasparenza e l’integrità. La trasparenza è garantita, fra l’altro, attraverso l’utilizzo e il supporto di una piattaforma informatica integrata ad uso di tutti gli uffici e di un sito internet particolarmente facile alla consultazione e agevole nell’aggiornamento.