Liguria, mancano investimenti strutturali per l’internazionalizzazione delle imprese

Genova / Regione Liguria. Questa mattina, in Commissione Bilancio, Confartigianato ha rappresentato un problema che ormai si trascina da 3 anni e rischia di penalizzare le aziende liguri. Sull’internazionalizzazione delle imprese mancano investimenti strutturali.


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“In questi anni solo qualche misura spot ma nessun progetto reale che vada nella direzione di portare le imprese liguri e i loro prodotti sui mercati internazionali” dichiarano il capogruppo di Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria Gianni Pastorino e il consigliere regionale Francesco Battistini: “In un momento di crisi come quello in cui stiamo vivendo, le amministrazioni pubbliche dovrebbero concentrare energie sostanziali per aiutare il settore produttivo del Paese, e in questo caso della Liguria. Una delle emergenze è far ripartire l’occupazione, anche perché tutti i dati regionali mostrano una flessione consistente rispetto alle altre regioni del Nordovest”.

Nella foto: il consigliere regionale Gianni Pastorino (gruppo Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria)

“Se fino a 3 anni fa le risorse investite su questo capitolo non erano ingenti, circa 400.000€, oggi ci troviamo addirittura senza 1 euro per le attività produttive liguri – puntualizzano Pastorino e Battistini -. È necessario che l’azione politica esca dalla propaganda e dalla pubblicità dei convegni e delle presentazioni, settore nel quale è molto forte Toti. È giunto il momento di  misurarsi con azioni tangibili che fino ad oggi sono mancate. Depositeremo un emendamento al bilancio per sostenere un programma di intervento sull’internazionalizzazione delle imprese liguri”.

Secondo i consiglieri regionali del Pd ligure Giovanni Lunardon e Juri Michelucci “fino a tre anni fa esisteva un fondo di circa 400 mila euro che sosteneva le iniziative di promozione volte alle internazionalizzazione, ma oggi quelle risorse non ci sono più e gli sforzi delle associazioni di categoria sono affidati a finanziamenti a spot. Manca uno straccio di programmazione. E stiamo parlando di un tema da cui passano la vita e la morte della nostra economia, soprattutto in vista della ripartenza dei mercati internazionali. La Liguria è la regione con il porto più importante d’Italia, sede di aziende ad alto valore tecnologico di rilievo nazionale e con un tessuto di piccole e medie imprese, che hanno necessità di affacciarsi sul mercato globale. Questa Giunta ligure non fa altro che riempirsi la bocca, nei convegni, di Via della Seta e di internazionalizzazione e poi non mette le risorse; al massimo pensa a qualche elemosina. Presenteremo presto un ordine del giorno e un emendamento specifico al bilancio che raccolgano questa giusta e sacrosanta richiesta che viene dal mondo delle imprese, per ripristinare un fondo con un’adeguata copertura finanziaria, che consenta di programma gli interventi a sostegno di internazionalizzazione delle nostre imprese”.