Introdurre l’educazione alla cittadinanza a scuola: a Loano è possibile sottoscrivere la petizione

Palazzo Doria Tricolore

Loano. Anche a Loano è possibile sottoscrivere la raccolta firme a sostegno della legge di iniziativa popolare, promossa da Anci, per l’introduzione della “Educazione alla cittadinanza” come materia autonoma nelle scuole di ogni ordine e grado.
La proposta di legge prevede l’introduzione della materia di “Educazione alla cittadinanza” tramite lo studio della Costituzione e del principio di eguaglianza, l’educazione alla legalità e al rispetto dell’altro, l’educazione ambientale, digitale ed alimentare.


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“L’educazione civica e la conoscenza dei principi che regolano la vita delle comunità sono state ritenute centrali fin dal 1958, anno in cui Aldo Moro propose l’inserimento proprio dell’educazione civica nei curricula scolastici – spiega Luigi Pignocca, sindaco di Loano e vice presidente regionale di Anci Liguria – L’educazione civica è sempre stata presente nei programmi di studio di tutti i cicli di insegnamento sottoforma di disciplina autonoma o come studio della Costituzione e  delle regole della cittadinanzanell’ambito di altre materie”.

“Nella scuola di oggi, però, assistiamo ad un progressivo indebolirsi del senso di responsabilità e del rispetto reciproco degli alunni e ciò rende sempre più difficile il lavoro degli insegnanti e più faticoso l’apprendimento degli studenti, soprattutto di quelli più fragili. A ciò si aggiunge la perdita, da parte delle nuove generazioni, del senso delle esperienze di guerra e di lotta al nazifascismo che hanno influito sulla storia dell’Italia contemporanea. Si tratta di un legame fondamentale per qualunque esperienza di cittadinanza, che può e deve essere costruito, alimentato e custodito. Per farlo è necessario sottolineare il valore della memoria e l’affermazione dei concetti di pace, fratellanza e libertà nella costruzione della coscienza del bambino-cittadino”.

Aggiunge l’assessore alla polizia municipale Enrica Rocca: “La scuola è il luogo in cui si formano i cittadini e in cui i piccoli cittadini apprendono le regole del vivere consociato in modo responsabile e attento. Tuttavia, nella società di oggi si sono affacciati nuovi temi per i quali bisogna sviluppare un preciso sistema di apprendimento: ad esempio l’educazione ambientale e quella digitale, che consentono di abitare lo spazio della natura o quello digitale con la consapevolezza adeguata. Ad essi si affiancano il lavoro e la riflessione sulla relazione interpersonale, indispensabili per contrastare le dinamiche individualiste che caratterizzano le società contemporanee”.
“Non possiamo permetterci di affidare un mattone così importante della coesione sociale alla sola educazione familiare o a percorsi individuali di educazione non formale. Imparare ad essere cittadini è un obiettivo che deve essere raggiunto quanto prima. Per questo occorre recuperare la centralità di questa materia di insegnamento e sottolineare con chiarezza che si tratta di un patrimonio di conoscenze e di strumenti indispensabile per poter realizzare sé stessi e la propria natura di cittadini”.

“Per questi motivi – aggiungono ancora Pignocca e Rocca – fin dalla scuola dell’infanzia è necessario apprendere la giusta dimensione della cittadinanza, con i suoi diritti e i suoi doveri: soltanto in questo modo è possibile favorire lo sviluppo individuale e consentire la piena realizzazione di sé. Tale apprendimento si sviluppa tramite la conoscenza della Costituzione e dei principi giuridici fondamentali come il principio di eguaglianza, il contrasto alla disparità di genere, di etnia e di religione nonché il principio di legalità; nell’approfondimento del funzionamento delle istituzioni e nei rudimenti dei sistemi di governo, nonché delle regole delle istituzioni europee, nella conoscenza degli elementi fondamentali di diritto, in particolare del diritto del lavoro. Non potrà puoi mancare un segmento importante da dedicare all’educazione ambientale e all’educazione digitale, all’educazione alimentare e alla lotta allo spreco, l’attenzione al consumo dei beni fondamentali come acqua terra e aria; l’educazione alla felicità ed al rispetto degli altri”.

Insomma, per formare buoni cittadini è necessario innanzitutto partire dai banchi di scuola: “Questa proposta di legge di iniziativa popolare esprime il sentire comune a tanti sindaci ed amministratori locali che avvertono tutta l’urgenza di operare per una maggiore diffusione del senso di appartenenza alla comunità dei cittadini italiani. I Comuni si mettono quindi a disposizione per accompagnare, con progetti integrativi dell’offerta formativa, l’introduzione dell’ora automa di educazione civica, soprattutto con riguardo alla conoscenza del funzionamento e del valore delle istituzioni locali”.

È possibile sottoscrivere la petizione fino al 9 dicembre. I moduli sono disponibili presso l’Urp al pianterreno di Palazzo Doria. È necessario presentare un documento di identità valido (carta d’identità, passaporto, patente di guida, tessera rilasciata dal ministero) ed indicare i propri dati anagrafici. Possono firmare sia i cittadini residenti che i non residenti.