Fatturazione elettronica, Confartigianato a fianco delle piccole imprese

computer e smartphone

Savona / Genova. Mancano esattamente 45 giorni all’entrata in vigore della fatturazione digitale anche per le imprese e i professionisti della Liguria. Dal primo gennaio prossimo un nuovo sistema informatico manderà in pensione la vecchia fattura cartacea e imporrà a tutti gli imprenditori di dialogare utilizzando un unico linguaggio elettronico. Addio quindi a carta e penna, moduli prestampati, editor testuali o fogli di calcolo, con programmi di fatturazione e gestionali più o meno avanzati.


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«Ci avviciniamo a tutta velocità verso un vero e proprio cambiamento epocale che, volenti o nolenti, interesserà chiunque nella propria attività amministrativa – commenta Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – e questa nuova situazione andrà a impattare pesantemente sulla vita delle piccole imprese e dei professionisti, anche a causa della scarsa padronanza digitale di molti imprenditori».

Le oltre 100 mila imprese interessate della Liguria, di cui 43.500 imprese artigiane, più i professionisti a partita Iva, fatta eccezione per i contribuenti del regime forfettario e dei minimi, che comunque dovranno avere gli strumenti per ricevere il documento, avranno l’obbligo di dotarsi di un apposito programma informatico attraverso il quale le fatture saranno archiviate e spedite direttamente all’Agenzia delle Entrate.

Un sistema di interscambio che funziona da snodo tra gli interessati e che ha il compito di verificare la correttezza dei dati e del contenuto, ai fini dei controlli previsti per legge. Un cambiamento di grande impatto che investirà la quotidianità degli operatori e che deve essere spiegato con momenti di confronto diretto. Per sostenere imprese e professionisti in questo passaggio, Confartigianato in Liguria ha attivato, e continuerà di qui a fine anno, una serie di iniziative territoriali durante le quali saranno spiegate le novità che riguardano il ciclo attivo e il ciclo passivo della fatturazione, il Sistema di Interscambio (SdI), il sistema informatico dell’Agenzia delle Entrate attraverso il quale transitano le fatture elettroniche in formato Xml e le regole di funzionamento e di accreditamento previste. Tutto deve essere gestito a norma di legge.

«Siamo in contatto continuo con il ministero delle Finanze e l’Agenzia delle entrate per mitigare l’impatto sulle imprese, anche attraverso semplificazioni e incentivi – sottolinea il presidente di Confartigianato Liguria – Come sempre saremo a fianco delle nostre imprese e per questo mettiamo a disposizione risorse e competenze, cercando di alleggerire un carico di lavoro che si fa sempre più pesante per le piccole realtà imprenditoriali».

L’analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato offre la rappresentazione, quasi tangibile, della rivoluzione che colpirà il sistema produttivo italiano. Il volume di fatture emesse in formato elettronico verso la PA è di circa 30 milioni, ma si moltiplica per cinquanta volte considerando le transazioni tra imprese e arrivando a circa 1,5 miliardi di fatture emesse in un anno. L’obbligo, previsto dalla legge di Bilancio 2018, dovrà garantire allo Stato fino a 2,4 miliardi di euro di maggiori entrate e si concretizza in un contesto in cui le complessità burocratiche sono un problema per l’84% degli imprenditori italiani, oltre venti punti sopra il 60% della media europea. Il tempo necessario per pagare le imposte per un’impresa italiana è addirittura del 48,1% superiore a quello impiegato da un competitor dell’area Ocse.

Nell’analisi del perimetro delle imprese interessate dal nuovo adempimento viene considerata la presenza di 988 mila imprese fornitrici della Pa che già emettono fatture elettroniche, i 935 mila imprenditori in regime forfettario e di vantaggio esclusi dall’emissione in formato elettronico, a cui si aggiunge la platea delle imprese persone fisiche interessate dalla flat tax introdotta dalla manovra di bilancio, che estende l’ambito di applicazione del regime forfettario dei minimi con ricavi fino a 65 mila euro; in relazione al totale delle imprese che adotteranno il regime forfettario si definirà il volume delle fatture elettroniche emesse.

Nel confronto europeo si rileva che, dopo l’introduzione dell’obbligo di fatturazione nei confronti della PA, in Italia la quota di piccole imprese che emettono fatture elettroniche è del 28,8%, quasi il doppio del 16% della media Ue.

Il report, inoltre, ha messo in evidenza che nell’ambito della progressiva digitalizzazione delle relazioni tra contribuenti e amministrazione fiscale, la complessità si trasforma e richiede un maggiore apporto professionale: nell’arco degli ultimi cinque anni, che comprende anche l’avvio della dichiarazione precompilata, le famiglie italiane che si rivolgono a un commercialista o un’organizzazione sono salite del 16,2% (1,9 milioni di famiglie in più), con una quota di famiglie che presentano moduli fiscali compilati con l’assistenza di professionisti e Caf che nel 2017 sale al 59%, oltre cinque punti superiore al 53,6% di cinque anni prima; questa tendenza si associa alla bassa interazione digitale con la PA, pratica diffusa solo nel 13,3% dei casi tra i cittadini italiani, contro una media Ue del 30,1%

Per maggiori informazioni e per il calendario degli incontri tematici le imprese possono verificare i siti internet o contattare direttamente le sedi territoriali di Confartigianato.