Savona, “Esercizi di stile” di Raimond Quenau

Savona. “Esercizi di stile”. È il titolo della commedia di Raimond Quenau messa in scena dallaLibera Compagnia Teatro Sacco per la regia di Antonio Carlucci che sarà messa in scena sabato 17 novembre alle 21 all’antico Teatro Sacco di Savona. Sul palcoscenico si esibiranno Angela Atteo, Sandro Battaglino, Guglielmo Bonaccorti, Franco Bonfanti, Susj Borello, Alessio Dalmazzone, Manuela Salviati con le musiche dal vivo di Dario B. Caruso (chitarra), Roberto Fiello Rebuffello (sax), Maurizio Ganora (pianoforte). Le scenografie sono di Vittoria Carrieri, i costumi di Elisa Lollini e il light designer è Ialo Cardente.

Da una semplice situazione di tutti i giorni, comune quanto insignificante, nasce la magia. Il nucleo narrativo è quanto mai scarno: c’è un uomo, su un autobus, a mezzogiorno, irritato perché un altro tizio lo spinge continuamente… “La magia si compie, pagina dopo pagina, nelle novantanove variazioni sul tema elaborate dal maestro Queneau, un incontro di generi letterari, un capriccio di sostituzioni grammaticali e lessicali, un divertente gioco enigmistico, congegnato con una sconvolgente padronanza linguistica”.

“Il nostro spettacolo teatrale resta fedele al testo letterario e realizza questa divertentissima sperimentazione sull’uso del linguaggio attraverso i vari personaggi che via via racconteranno, canteranno, declameranno dal loro “punto di vista” lo stesso episodio di vita quotidiana, con un effetto comico travolgente, con una fedeltà, la nostra, ancor più allo spirito che alla lettera, che ci ha spinto ad emulare il grande maestro francese, a giocare con le sue regole, usando anche i dialetti della lingua italiana ed incrociando passato e presente per mettere in scena quegli stupori, quei languori, quei linguaggi ( comici, teneri, strampalati, inverosimili )”, dice il regista Antonio Carlucci.

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Lo spettacolo, che mette in scena solo una parte dei 99 esercizi, sarà accompagnato da un trio musicale, diretto dal maestro  Dario Caruso, che  troverà anch’esso lo spazio ideale per giocare con le note musicali. Lo spettatore, da subito ambientato in una presunta sala d’attesa, che diviene il crocevia dei diversi personaggi che la attraversano, per ogni “esercizio”, dovrà capire da solo la regola che lo governa, ammirando sia il gioco di bravura degli attori, sia le regole grammaticali e le figure retoriche nascoste, un piccolo gioco “enigmistico”, che non mancherà di divertire, attrarre, far pensare, coinvolgere tutti nell’intelligente gioco del teatro.