Credere, disobbedire, combattere: Marco Cappato a Genova

“Non cambi il mondo, e non difendi la democrazia, facendo sempre quello che ti dicono di fare. Occorre assumersi la responsabilità di contravvenire a leggi ingiuste senza aspettare che qualcuno gentilmente lo conceda. L’obiettivo non è violare le regole, ma cambiarle, la cosa giusta da fare quando la legge si scontra con il vissuto delle persone, trascurando diseguaglianze rese ancora più profonde dalle proibizioni”. È questo che ha fatto Marco Cappato accompagnando in Svizzera dj Fabo, aiutandolo a porre fine alla sua sofferenza a costo di essere perseguito penalmente nel nostro Paese.


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Ed è questo – ha dichiarato – che farà ancora, per difendere il diritto di tutti di essere “liberi di sorridere, fino alla fine”. Eutanasia e fine vita, dunque, ma anche droghe, sesso, internet, genetica, scienza e diritti umani: contro le molte norme che in diversi campi minacciano la libertà e criminalizzano comportamenti diffusi e realtà sociali ineliminabili, Cappato si batte da anni con gli strumenti della disobbedienza civile e della nonviolenza – che indica non una semplice assenza di violenza, ma la costante opera attiva per convertire la violenza nel suo opposto – seguendo le orme di illustri personalità come Gandhi e di compagni di viaggio come Pannella. Intrecciando pratica e teoria, la sua storia radicale e le sue azioni – dall’arresto a Manchester per la campagna antiproibizionista alla difesa della ricerca sul genoma e le staminali, alla battaglia contro l’informazione manipolata e la limitazione della libertà digitale -, spiega oggi in questo libro perché disobbedire (civilmente) è lo strumento indispensabile per chi vuole migliorare il sistema e difendere la libertà di tutti, cominciando dai settori, la scienza in primis, dove la presenza dello Stato spesso non è soltanto inutile, ma controproducente. E perché occorre farlo in prima persona: “assumendoci la responsabilità delle nostre azioni, sperimentando alternative, creando conoscenza”.

A Genova, oggi appuntamento con la presentazione del libro Credere, disobbedire, combattere (Rizzoli Editore) di Marco Cappato – il leader di Associazione Luca Coscioni –  nella giornata di giovedì 6 settembre 2018, alle ore 17.45, nella Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale; con l’autore dialogano Vittorio Coletti e Alessandro Cassinis.

Marco Cappato, promotore di numerose azioni di disobbedienza civile per la legalizzazione di eutanasia e droghe e per le libertà civili, è tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e coordinatore del Congresso mondiale per la libertà di ricerca scientifica, in programma dal 5 al 7 ottobre a Milano all’Università degli Studi di Milano. Al centro della tre giorni ci saranno i temi della libertà di ricerca, che coinvolgono genoma, stupefacenti, staminali, biotecnologie, aborto, disabilità, intelligenza artificiale, eutanasia, laicità.

“Sarà il Congresso del movimento per le libertà civili, per l’alternativa alla politica della paura. Sarà l’occasione per ascoltare la voce dei ricercatori, delle persone malate e con disabilità e di tutti gli altri cittadini che si vogliono unire per conquistare nuove riforme laiche, dal corpo dei malati al cuore della politica. Sarà il Congresso di chi vorrà incarnare le “libertà in persona”, per vivere liberi, fino alla fine”.