Festival Internazionale del cinema di montagna: in gara “Finale ’68” di Gabriele Canu

Cinquant’anni dopo l’apertura della prima via sulla “Pietra del Finale” il viaggio in verticale di due fratelli sulle tracce dei pionieri che diedero inizio alla storia dell’arrampicata in questi luoghi: è il racconto di Finale ’68, il film del regista ligure Gabriele Canu in concorso alla XII edizione del Cervino CineMountain, il festival internazionale del cinema di montagna più alto d’Europa. Storie, avventure, emozioni a tutto tondo: dal 4 al 12 agosto Cervinia e Valtournenche si trasformano in palcoscenico trasportandoci nei territori dell’avventura e dell’immaginazione.


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La vetta è un’immagine, una figura retorica che evoca sfide, avventure e fatiche. “Chi più in alto sale, più lontano vede. Chi più lontano vede, più a lungo sogna” diceva Walter Bonatti e la salita, in tutte le sue forme, in tutto ciò che rappresenta in quanto sfida e sogno, è la protagonista della XXI edizione del Cervino CineMountain, in scena dal 4 al 12 agosto a Cervinia e Valtournanche. Non solo quindi glialpinisti ma gli esploratori dell’impossibile, dentro e fuori da se stessi, per un’edizione che si annuncia più che mai ricca di novità e proposte nel segno della conquista. Tra i film in concorso per il Premio “Montagne d’Italia” la pellicola del regista ligure Gabriele Canu “Finale ’68”.

Prima pellicole di Gabriele Canu, scritto insieme a Michele Fanni – autore anche di un libro dedicato alla storia di Finale – “Finale 68” celebra il cinquantesimo dall’apertura della prima via sulla “Pietra del Finale”. Due fratelli, appassionati di montagna, decidono di intraprendere un’avventura sulle tracce dei pionieri che diedero inizio alla storia dell’arrampicata in questi luoghi. Ne scaturisce un viaggio alla ricerca di memorie, racconti, e scoperte: un vagabondaggio in verticale attraverso le tredici principali pareti di Finale Ligure, ma anche un incontro e confronto con i protagonisti di allora, testimoni di un’epoca irripetibile. Il film ha lo scopo di raccontare una Finale diversa, prima delle difficoltà tecniche, perché le prime vie aperte sulle pareti non sono assolutamente le più difficili o le più estreme. Lungo le tredici più famose pareti del finalese, lungo la prima via di ogni falesia,  due hanno ricostruito la storia di un’avventura dietro casa.

trailer: https://vimeo.com/249920818