Regione Liguria partecipa come socio fondatore alla “Casa dei Cantautori”

Regione Liguria - Sede Palazzo De Ferrari

La Regione partecipa come socio fondatore alla “Casa dei Cantautori”

Con 16 voti a favore (maggioranza di centro destra) 13 contrari (Pd, Rete a sinistra&liberaMENTE Liguria e Mov5Stelle) e 1 astenuto (Liguri con Paita) il Consiglio regionale ha approvato il Disegno di legge 194 che contiene adeguamenti di alcune norme contenute nella Legge di Stabilità e nella legge Collegata alle indicazioni del Governo. Gli adeguamenti sono relativi, fra l’altro, ai settori dell’edilizia residenziale pubblica, alle spese per la formazione dei direttori delle aziende sociosanitarie pubbliche e alla platea dei beneficiari del “Family support” .

Viene prevista, inoltre, con un’apposita norma proposta dall’assessore alla cultura Ilaria Cavo, la partecipazione della Regione alla costituzione, in qualità di socio fondatore, della Fondazione “Casa dei cantautori” in attuazione dell’Accordo di Valorizzazione ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio sottoscritto da Regione, dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e dal Comune di Genova.

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Il provvedimento contiene anche una disposizione di natura tecnico contabile e una norma di semplificazione procedurale per l’assegnazione ai Comuni delle risorse annuali derivanti dal Fondo regionale per lo sviluppo delle Infrastrutture per la mobilità urbana relativi alla legge regionale 25 del 2008 (Disposizioni per la promozione e il finanziamento dei Programmi Integrati per la Mobilità (P.I.M.) anche senza l’approvazione da parte dei Comuni dei PIM. Approvato un emendamento dell’assessore al lavoro Gianni Berrino che prevede, fra l’altro, che resti di competenza delle Province e della Città metropolitana la conclusione dei progetti sui servizi dell’impiego già avviati al momento del trasferimento del relativo personale.

Sergio Rossetti (Pd) ha rilevato che la giunta e la maggioranza promuovono leggi che spesso contrastano con i principi costituzionali e incontrano la bocciatura da parte del Governo. Il Consigliere ha approvato invece la partecipazione della Regione alla “Casa dei cantautori”. Nuove critiche Rossetti ha espresso alle misure relative alle risorse regionali destinate ai Comuni per la mobilità anche in assenza dei PIM perché – ha detto – darebbero mano libera alla giunta.

Fabio Tosi (Mov5Stelle) ha condiviso parte delle critiche di Rossetti e ha focalizzato, fra l’altro, l’attenzione sulla bocciatura da parte del Governo al limite posto dalla giunta regionale ai beneficiari del Family support. Il consigliere ha condiviso la partecipazione della Regione alla costituzione, in qualità di socio fondatore, della Fondazione “Casa dei cantautori”

Giovanni Lunardon (Pd) ha ricordato che alcuni punti contestati dal Governo erano già stati criticati dalla minoranza durante il dibattito del dicembre scorso sulla Legge di Stabilità 2018. Lunardon ha condannato, invece, la bocciatura da parte del Governo delle misure previste nella Legge di Stabilità rispetto all’organico di Arpal e ha chiesto un approfondimento in commissione. Quest’ultima parte, su richiesta del presidente Toti, è stata stralciata in attesa di avviare trattative in merito con il Governo.

Gianni Pastorino (Rete a sinistra&liberaMente Liguria) ha definito un fallimento normativo alcuni aspetti della Legge di Stabilità 2018 e del Collegato respinti dal Governo, sostenendo che avevano – ha detto – un fine soprattutto demagogico. Ha concordato con Lunardon sulla necessità di difendere le misure che erano previste nella Legge di Stabilità per l’organico di Arpal e ha annunciato voto contrario.

Marco De Ferrari (Mov5Stelle) ha definito il provvedimento un’errata corrige e una retromarcia da parte della giunta su alcuni settori dell’amministrazione regionale. Il consigliere ha condiviso con gli altri consiglieri di minoranza la misura prevista a favore della Casa dei cantautori. Il disegno di legge sarebbe – ha concluso – un libro degli errori che ha richiesto alcuni passi indietro.

Alice Salvatore (Mov5Stelle) ha dichiarato che il testo cerca di rimediare a precedenti scelte sbagliate fatte dalla giunta. Il consigliere ha criticato, in particolare, le spese per la formazione dei direttori del settore sanità. Salvatore ha auspicato da parte della giunta un maggior ascolto delle minoranze, rilevando che avevano già segnalato parte delle questioni poi sollevate dal Governo.

Il presidente della giunta Giovanni Toti ha spiegato che il provvedimento nasce dall’esigenza scaturita dal confronto con il Governo su una serie di punti che riguardavano l’impianto generale di finanza pubblica della Regione per il 2018 e che questo comporta una trattativa a livello di Governo centrale. Su alcuni temi Toti intende verificare se il nuovo Governo nazionale avrà cambiato l’orientamento circa l’impugnativa. Rispetto ai Pim Toti ha spiegato che la legge non ha consentito di spendere una serie di fondi perché ad una serie di Comuni mancano le risorse per dotarsi del relativo Programma Integrato per la Mobilità. Il presidente ha replicato alle critiche più generali spiegando che il provvedimento è stato proposto all’approvazione del Consiglio per evitare un costoso contenzioso con il Governo circa l’attribuzione di competenza e le disponibilità normative dell’ente regionale. Questo – ha sottolineato – non vuol dire che questo modifichi il sentire della maggioranza rispetto alla “ratio” del legislatore.