Ad Albenga la grande musica pianistica suonata da Mario Panciroli

 

di Alfredo Sgarlato – Primo appuntamento ingauno nel 2018 per l’Associazione Musicale G. Rossini, poiché il precedente concerto è stato rinviato a causa del maltempo all’8 maggio. Si esibisce il Maestro Mario Panciroli, pianista formatosi con Aldo Ciccolini e Luciano Chailly. La sua formazione ha influenzato le scelte per la serata, piuttosto inusuali.

Si apre con la “Sonata in mi minore op. 7” di Edvard Grieg, opera giovanile dell’autore di “Peer Gynt”. Una composizione in cui gli influssi romantici si mescolano con quelli delle cosiddette scuole nazionali dell’800, in cui i toni incalzanti, spesso resi da torrenti di accordi, dell’Allegro iniziale, si alternano con i passaggi squisitamente melodici del secondo movimento. Brano poco noto, che costituisce una piacevole scoperta per i presenti.

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Secondo tempo con la splendida “Suite Bergamasque” di Claude Debussy, uno dei capolavori di un compositore che ha influenzato più di ogni altro le musiche del ‘900, non solo in campo accademico, pensiamo a certe composizioni di Duke Ellington. Qui Debussy omaggia la commedia dell’Arte e le sue maschere, costruendo la composizione come una Suite seicentesca. Il Preludio è un esempio perfetto dello stile del francese, così liquido nelle cascate di note. Purtroppo durante l’esecuzione del magnifico “Clair de lune” Panciroli ha un malessere che lo costringe a fermarsi. Dopo una breve pausa riprende e stoicamente porterà a termine il concerto.

Si chiude con “Quadri di una esposizione”, di Modest Mussorgsky, brano che quelli della mia generazione hanno scoperto nella versione rock di Emerson Lake & Palmer, gruppo discutibile quando si vuole, ma che ha avuto il merito di avvicinare i giovani dell’epoca ai compositori dell’Est europeo. In genere questo brano viene eseguito nella versione orchestrale: senza togliere nulla al genio di Ravel che ne è l’arrangiatore io preferisco la versione pianistica, ed è stato un piacere poterla ascoltare dal vivo. I toni solenni e reiterati della “Promenade” si alternano con i quadri, dalle melodie misteriose, sospese, che creano quel clima fantasmagorico che Mussorgsky ha creato perfettamente. Ottima l’esecuzione del Maestro Panciroli, che ci regalerà ancora due bis, una toccante “Gimnopedie” di Satie e una coinvolgente “Danza Espaňola” di Granados.

Una serata in cui il maltempo ha spaventato molti appassionati, e i cronici problemi acustici dell’Auditorium San Carlo si sono fatti sentire. Peccato, poiché l’originalità del repertorio e la bravura di Panciroli meritavano un maggiore riscontro di pubblico. Chi ha sfidato la pioggia ha potuto ascoltare ottima musica, grazie all’Associazione Rossini per le sue scelte mai banali, sperando che presta possa offrirle in un luogo più consono alla qualità degli esecutori.

*Foto di Caterina Usanna