PD, “azzerare i gruppi dirigenti, a partire da Genova e dalla Liguria”

“La direzione nazionale del PD di ieri sancisce la chiusura dell’era Renzi e apre una nuova pagina tutta da scrivere” a detta di Simone Regazzoni, ex componente della direzione provinciale del Pd genovese.

“Non sarà un compito facile. Di fronte a una disfatta storica non bastano le forze della buona volontà e dell’unità: bisogna ricostruire dalle fondamenta un Partito senza identità e senza progetto arrivato al capolinea. Servirà l’impegno collettivo e collegiale di tutti. Una cosa è certa: i responsabili delle sconfitte non possono presentarsi oggi come gli alfieri del rinnovamento che dovrà tracciare il cammino per future vittorie. Renzi si è responsabilmente dimesso. Ma Renzi non può diventare l’alibi per i gruppi dirigenti che hanno la responsabilità di questa disfatta. Essi sono parte del problema, non la ricetta per la sua risoluzione”.

“La differenza tra un cambiamento messo in atto per non cambiare nulla e una effettiva rifondazione del PD la faranno gli atti, non le parole” prosegue Regazzoni: “È tempo di azzerare i gruppi dirigenti del PD a livello nazionale e locale, a partire da Genova e dalla Liguria, dai segretari provinciali e regionale, per iniziare insieme un nuovo cammino. Se invece, ancora una volta, le macerie verranno messe sotto il tappeto in nome dell’unità, del non fare polemiche e di tante belle parole che in questi anni hanno coperto il reiterarsi di vecchie pratiche politiche, in particolare a livello locale, allora per il PD difficilmente ci sarà un futuro”.

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