di Alfredo Sgarlato – Una fredda serata di un interminabile inverno non spaventa gli appassionati di teatro ingauni, che si sono recati numerosi allo Spazio Bruno a vedere “Sempre domenica” di e con Collettivo Controcanto, Premio In-Box 2017. Premio meritatissimo, poiché lo spettacolo è tra i più coinvolgenti visti ultimamente.
I sei interpreti, Martina Giovanetti, Federico Cianciaruso, Fabio De Stefano, Riccardo Finocchio, Andrea Mammarella, Emanuele Pilonero, stanno seduti uno accanto all’altro. Ognuno interpreta molti personaggi, fino a quattro o cinque, che interagiscono soprattutto a coppie. Il dialogo è realistico, ma mai banale, il ritmo è incalzante, senza mai un calo di interesse. Si parla di lavoro, ma anche e soprattutto di relazioni umane.
Il tema è importante, ma spesso affrontato con leggerezza, la maggior parte delle situazioni sono molto divertenti, con gag azzeccate, ma non mancano i momenti forti, in cui si affronta il lavoro come sfruttamento o alienazione dagli affetti. Gli interpreti sono tutti bravissimi nell’entrare e uscire dai vari personaggi, chi rappresenta un operaio sfruttato può in un’altra situazione diventare un dirigente arrogante o amicone.
La scelta di far recitare gli attori sempre seduti potrebbe inizialmente sembrare limitante, ma si rivela giusta: come ci diranno dopo lo spettacolo, l’idea era di realizzare una sinfonia di parole, niente movimenti, luci, colonna sonora, scenografia a distrarre dal flusso dei dialoghi. E queste parole conquistano lo spettatore, che si cala subito nel mondo dei personaggi, che appaiono assolutamente vivi, reali. I loro sogni, le loro delusioni, ci appartengono, e come loro ci ritroviamo a sognare un mondo dove, come canta il Vasco nazionale, è sempre domenica e la vita è meno nevrotica.
Un lunghissimo applauso saluta i sei ragazzi di Collettivo Controcanto, che replicano stasera allo Spazio Vuoto di Imperia; noi speriamo di rivederli presto ad Albenga con altri lavori. Prossimo appuntamento con Kronoteatro venerdì 16 con “Aldo morto” di e con Daniele Timpano.