Salute del Cuore e prevenzione: intervista a Pietro Bellone, direttore SC Cardiologia dell’Ospedale S. Paolo di Savona

Nella foto: il dott. Pietro Bellone, direttore della Struttura Complessa Cardiologia dell’Ospedale San Paolo di Savona

Al rinnovato reparto di Cardiologia dell’Ospedale S. Paolo di Savona si terrà un Open day dedicato alla Salute del Cuore. Con il direttore SC Cardiologia, il Dott. Pietro Bellone, approfondiamo qualche aspetto delle patologie e della prevenzione.


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Dott. Bellone, quanto è importante la prevenzione in questo settore?

La prevenzione è sicuramente fondamentale: non esiste un test in grado di prevedere chi andrà in contro ad un evento cardiovascolare acuto perché la patologia ischemica è altamente instabile. Possiamo agire controllando i fattori di rischio noti: fumo, colesterolo, pressione arteriosa e diabete evitando di aumentare di peso attuando un corretto regime alimentare e conducendo una moderata e costante attività fisica.

Da che età è importante (è consigliato) monitorare la salute del proprio cuore?

Non si può indicare un età con certezza così come si fa per le patologie neoplastiche perché questa può variare in base al profilo di rischio del paziente. Un paziente iperteso o diabetico incomincerà a fare controlli cardiologici quando inizierà a presentare alterazioni della glicemia, e dei valori pressori e quindi anche estremamente giovane. Un paziente con elevati valori di colesterolo magari fumatore oppure con una familiarità per eventi cardiovascolari dovrà fare controlli in base alla gravità del singolo fattore di rischio.

In quali casi è consigliabile fare un controllo anzitempo?

Certo è che più fattori di rischio si sommano prima dovranno iniziare i controlli cardiologici soprattutto per quei fattori di rischio che non danno sintomi quali il fumo la familiarità e la dislipidemia fermo restando che chi è diabetico od iperteso farà già controlli cardiologici nell’ambito della patologia presentata. Ad esempio un paziente iperteso o diabetico dalla giovane età inizierà a fare controlli da quando la patologia suddetta si sarà manifestata.

Quali sono i valori da tenere sotto controllo, dunque quali indagini è utile fare e con quale frequenza?

I valori da tenere sotto controllo sono a livello degli esami ematici principalmente la glicemia, l’emoglobina glicosilata ed il profilo lipidico da controlla re almeno annualmente. I valori di pressione arteriosa vanno monitorati con costanza e anche il soggetto normoteso dovrebbe controllarne mensilmente i valori che devono essere mantenuti al di sotto di 140/90 mmH (normale entro 135/85 mmHg).

Quando è necessario rivolgersi a uno specialista?

In genere si ci rivolge ad uno specialista cardiologo come secondo passaggio dopo aver consultato il proprio medico di medicina generale. I medici di base sono in prima linea nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e sono loro i primi a prescrivere terapie farmacologiche e non (dieta attività fisica ecc) per rinormalizzare i parametri alterati. Ci si dovrà comunque rivolgere ad un cardiologo per fare una valutazione di secondo livello e quindi anche strumentale che servirà ad identificare i pazienti a rischio maggiore allo scopo di programmare tutti gli accertamenti atti ad inquadrare clinicamente e prognosticamente ogni singolo paziente.

Quali sono i fattori di rischio sui quali è possibile intervenire?

Purtroppo solo l’ereditarietà, come si può ben capire, non è un fattore di rischio modificabile ed è soprattutto importante in presenza di un familiare diretto con un evento cardiaco in giovane età. Diverso il discorso per gli altri fattori di rischio cardiovascolari sui quali si può e si deve intervenire. Il diabete può essere curato adeguatamente con dieta attività fisica terapia farmacologica orale od insulina a seconda dei casi specifici. L’ipertensione è la patologia cardiaca più frequente ed è causa, oltre che di incidenti cardiovascolari, anche di eventi cerebrovascolari e deve essere adeguatamente curata mantenendo i valori pressori entro i limiti della norma. Anche i lipidi plasmatici possono essere adeguatamente curati con le attuali terapie farmacologiche che si dimostrano estremamente efficaci e sicure. Le “famose” o forse “famigerate” statine sono farmaci efficacissimi che si sono dimostrati in grado di ridurre infarti miocardici ed ictus cerebri con minimi e tollerabili effetti collaterali (dolori muscolari) senza dare danni . Il fumo deve essere completamente abolito perché oltre ad aumentare il rischio di eventi cardiovascolari aumenta anche il rischio che questi possano recidivare nonostante le terapie attuate. Esistono anche centri anti fumo dove i tabagisti posso essere indirizzati e dove possono ricevere un adeguato aiuto per superare la loro dipendenza. Altri fattori di rischio modificabili sono il sovrappeso, la vita sedentaria e l’obesità attraverso un corretto regime alimentare ed un adeguata igiene di vita che preveda un aumento dell’attività fisica. Il vecchio detto latino mens sana in corpore sano è tuttora valido ed anzi dovrebbe essere adeguatamente seguito.