Festival di Borgio Verezzi, “Sabbie mobili”: angeli e comici persi tra cactus sensibili e salotti mimetici

Festival di Borgio Verezzi, “Sabbie mobili”: angeli e comici persi tra cactus sensibili e salotti mimetici. Nel 1990, con il titolo di “Sete!”, era stato un grande successo della coppia comica Zuzzurro e Gaspare, insieme con Carlo Pistarino: ora, con un titolo diverso e un po’ chilometrico, alla Lina Wertmüller, e in una versione aggiornata, riveduta e corretta dagli autori Benvenuti, Aicardi, Formicola e Pistarino, “Sabbie mobili (Angeli & comici persi tra cactus sensibili e salotti mimetici)” viene riproposta dopo 27 anni al 51° Festival di Borgio Verezzi, con un eccezionale trio di protagonisti: Roberto Ciufoli, Gaspare e Max Pisu, e con la produzione di aArtisti Associati di Gorizia.

La regia è di Alessandro Benvenuti, che tiene a precisare: “Questo spettacolo nasce nel ricordo di Andrea Brambilla (Zuzzurro) ed è dedicato a lui”.

Di ritorno da una serata in Svizzera, due comici di successo (Gaspare e Ciufoli), i cui rapporti però sono ormai logori e vicini alla rottura per questioni caratteriali, si imbattono con il loro Cessna in una strana nube nera, che li farà precipitare in un luogo misterioso, dove è possibile atterrare sui fili della luce “come le rondini”. Qui incontreranno una strana e singolare creatura (Pisu), spuntata fuori da un cactus, che comincerà ad interessarsi a loro.

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Dopo lo scatenato trio di star femminili di Queste pazze donne (Paola Quattrini, Vanessa Gravina ed Emanuela Grimalda), un altro terzetto, questa volta maschile, di star del palcoscenico (Gaspare, Ciufoli e Pisu), con il quale il pubblico di Borgio Verezzi ha già avuto modo di divertirsi molto nell’assistere a “Forbici&follia”.

Dice il regista Alessandro Benvenuti, che torna al festival dopo la gustosa interpretazione de “L’avaro” di Moliere, offerta lo scorso anno: “Forse, proprio quando si è avuto tutto dalla vita, arriva un momento in cui si finisce per perdersi in quel troppo divenuto esagerato. E per ritrovarsi, a volte, è necessario perdere tutto ciò che si è ottenuto e svanire per un po’ in una sorta di niente esistenziale. È allora, quando di nuovo non si ha più nulla, quando non si è più da nessuna parte e i giorni hanno il sapore amaro della nostalgia, che si sente il bisogno di cercare la cosa più importante per ciascuno di noi: l’armonia, quel magico dono che ci permette di vivere coscientemente il bene e il male apprezzandone tutti i risvolti. Sabbie Mobili è una favola, un viaggio alla ricerca di se stessi”.