Assegnazione e la gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica: dibattito in Regione Liguria (2)

Marco Scajola

Questa mattina in Consiglio Regionale è ripreso il dibattito sul Disegno di legge 150: Modifiche alla Legge regionale 10 del 2004 in materia di assegnazione e gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica e alla Legge regionale 38 del 2007 relativa all’organizzazione dell’intervento regionale nel settore abitativo.

Marco De Ferrari (Mov5Stelle) ha criticato il testo definendolo «vuoto» e ha ricordato l’urgente necessità di nuovi alloggi di edilizia residenziale, vista la grave crisi economica che ha colpito l’Italia. Il consigliere ha rilevato che buona parte del patrimonio abitativo ha bisogno di urgenti ristrutturazioni.

Secondo Andrea Melis (Mov5Stelle) il provvedimento non avrebbe «incidenza sulla finalità del percorso» e «non rappresenta una vera riforma», ma avrebbe solo intenti propagandistici senza dare risposte concrete all’esigenza di nuovi alloggi.

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Francesco Battistini (Rete a sinistra&liberaMENTE Liguria): «A fronte di una domanda crescente di alloggi – ha dichiarato – nell’articolato ci sono due obbiettivi chiari: restringere alla fonte la platea degli aventi diritto e massimizzare il profitto vendendo alcuni immobili cioè fare qualcosa di diverso da quello che è la finalità sociale di questo patrimonio».

L’assessore all’edilizia Marco Scajola ha replicato: «Esprimo una grande soddisfazione perché erano tanti anni che i cittadini aspettavano un intervento strutturale su questa legge, una legge del 2004». «Questa riforma – ha aggiunto – nasce per tante persone che ogni mattina devono affrontare dei problemi enormi, non è contro qualcuno, ma nasce per allargare le maglie dell’edilizia residenziale popolare e aprire a una situazione che forse viene spesso sottovalutata, che è quella dell’edilizia residenziale sociale, una situazione che ha toccato il ceto medio che una volta era escluso da condizioni di povertà».

Scajola ha sottolineato che la legge prevede, per la prima volta, la tutela dei genitori separati: «Oggi un separato, sia uomo che donna, quando lascia la propria abitazione va in difficoltà economica. Tuttavia oggi questa persona non può partecipare a bandi di edilizia residenziale popolare o di edilizia residenziale sociale – ha spiegato – perché è considerata ancora un benestante mentre, dopo l’approvazione della nostra legge, queste persone potranno partecipare ai bandi per avere un alloggio».

L’assessore ha, dunque, ricordato tutti gli interventi fatti dalla giunta nei primi due anni di legislatura, fra i quali, la riqualificazione di alloggi per almeno 3.500 famiglie liguri e, grazie alla vendita di immobili a Santa Margherita, sarà investito 1 milione di euro nei quartieri di Genova delle case popolari per ristrutturare almeno 70 o 80 alloggi e per riqualificazione urbana. «Ho ascoltato gli inquilini, ho partecipato a tutte le audizioni che la minoranza ha chiesto – ha ricordato – e ho recepito e recepiremo anche dei suggerimenti dell’opposizione».

L’assessore, infine, ha ricordato nel dettaglio, le norme nazionali che prevedono le stesse condizioni per i cittadini stranieri che sono inserite nella sua legge e ha negato interventi sull’ISEE. «Questa è una riforma vera, è un primo passo importante che qualcuno prima o poi doveva assumersi la responsabilità di fare. Noi – ha concluso – questa responsabilità ce la siamo assunta con serenità, ma anche con determinazione. Ripetiamo che nessuno verrà messo fuori dalle nostre case popolari»
Dopo l’intervento dell’assessore è iniziato l’esame degli articoli.