“In fuga da guerre e persecuzioni…”: a Savona le storie di Mizgim Ozlem Onder e Alidad Shiri

Savona. “In fuga da guerre e persecuzioni…”: venerdì 16 dicembre alle ore 18 presso la Sala Consiliare del Comune di Savona si terrà un incontro con la giovane rifugiata curda Mizgim Ozlem Onder e con il giovane profugo afgano Alidad Shiri. L’appuntamento, che sarà introdotto da Valeria Tomei e Claudia Palone, è a cura di ANPI, Istituto “Mazzini-Da Vinci”, Associazione Rosa Bianca e Libreria Ubik.


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Alidad Shiri, giovane rifugiato afgano e scrittore: «Mi chiamo Alidad Shiri, sono Un ragazzo in fuga dall’Afghanistan e dalla sue sue assurde guerre. Il mio nome vuol dire “dono di Alì”. Il mio cognome, Shiri, indica l’abbondanza e la bontà del cibo. Vuol dire infatti: tanto latte, molto dolce. Sono cresciuto in Afghanistan, nella città di Ghazni, ma quando avevo nove anni i talebani hanno ucciso il mio papà. Pochi mesi dopo la mia mamma, la mia sorella più piccola e la mia nonna sono morte sotto un bombardamento. Allora, con i miei zii, mio fratello e mia sorella più grandi siamo emigrati in Pakistan perché per noi era pericoloso rimanere. Ma lì non c’era futuro per me. Con un amico sono emigrato clandestinamente in Iran dove ho lavorato per due anni in una fabbrica di Teheran finché ho guadagnato abbastanza soldi per fuggire in Europa. Dopo un lungo e pericoloso viaggio sono arrivato in Alto Adige legandomi sotto un tir che partiva dalla Grecia. Adesso ho sedici anni e vivo a Merano, e se volete vi racconto la mia storia…».

Mizgim Ozlem Onder, giovane rifugiata politica curda: «Sono una giovane turca, di etnia curda, rifugiata politica, che vive in Italia da 16 anni, studentessa universitaria, attualmente impegnata in progetti di accoglienza dei migranti a Milano. Nel mio racconto voglio ripercorrere la storia della mia vita e di quella della mia famiglia. Voglio raccontarvi dell’impegno del popolo curdo, in lotta in prima linea contro l’Isis in Siria ed in Iraq, della situazione in Turchia, con sistematiche violazioni dei diritti umani e civili nei confronti della minoranza curda, e della mia esperienza della fuga dalla mia terra di origine. Lotto e studio per una Turchia democratica, con maggiori diritti e tutela delle minoranze. Non si possono cancellare i massacri del passato, ma riconoscerli: un primo passo per non ripeterli e aspirare alla fratellanza…» .